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Martedì, 16 Aprile 2024
Cronaca Bagno di Romagna

Liberazione, S.Piero ricorda le famiglie che aiutarono gli Alleati tra mille rischi

Sabato 10 maggio, alle 10, a San Piero in Bagno, presso il salone di Palazzo Pesarini si terrà una cerimonia dal particolare valore storico e morale. Il Comune consegnerà attestati di benemerenza

Sabato 10 maggio, alle 10, a San Piero in Bagno, presso il salone di Palazzo Pesarini si terrà una cerimonia dal particolare valore storico e morale. Il Comune e il Centro di Studi Storici di Bagno di Romagna consegneranno attestati di benemerenza alle famiglie che nel 1943 e 1944 diedero accoglienza e rifugio a tanti militari delle forze alleate in fuga da fascisti e nazisti. Erano povere e umili famiglie di montagna, quasi sempre contadine, che rischiavano tutto. La pena per coloro che aiutavano “il nemico” era la morte e l’incendio dell’abitazione, tuttavia in tanti corsero il rischio, chi per coscienza antifascista, chi per carità cristiana.

Si tratta di una pagina preziosa della storia delle popolazioni montanare riscoperta, nelle sue effettive dimensioni, dai due ricercatori Ennio Bonali e Oscar Bandini, mentre stavano lavorando ai contorni della vicenda della trafila dei generali inglesi. Si ricorderà che, dopo l’8 settembre 1943, furono ospitati alla Seghettina (località del Comune di Bagno di Romagna, nei pressi di Ridracoli), alcuni alti ufficiali dell’esercito britannico, in attesa di poterli aiutare a passare la linea del fronte e ricongiungersi con l’armata alleata. Concorsero a tutto questo il priore di Camaldoli e l’avvocato socialista Torquato Nanni, i fratelli Spazzoli martiri forlivesi dell’antifascismo, Giusto Tolloy, il militare Bruno Vailati e altri ancora. Intorno a loro, un numero impressionante di altre persone che nascosero e sfamarono piloti americani e australiani, fanti canadesi e sudafricani.

I documenti della Allied Screening Commission britannica, recentemente rinvenuti, contengono gli elenchi dei cittadini e delle famiglie che fornirono questa grande serie di prove di coraggio e umanità. Gli umili contadini dell’Alto Bidente (anche il Comune di S. Sofia, nella stessa data ma al pomeriggio, terrà una iniziativa del genere) non avrebbero mai immaginato che, a fine conflitto, i danni di guerra che l’Italia dovette pagare, furono un po’ più leggeri proprio in considerazione dei loro comportamenti.

Interverranno alla cerimonia il sindaco Lorenzo Spignoli, il presidente del Centro di Studi Storici Valter Rossi, la presidente dell’Istituto Storico della Resistenza Ines Briganti e la presidente del Coordinamento dei Luoghi della Memoria Monia Giovannetti. Ennio Bonali e Oscar Bandini presenteranno il volume recentemente edito dalla Società di Studi Romagnoli e contenente i loro scritti sull’argomento. Sono stati invitati anche i rappresentanti del Consolato di Gran Bretagna a Milano, quelli dell’eremo di Camaldoli e gli eredi di Torquato Nanni.

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