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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

"Li hanno portati via", il documentario sugli ebrei cesenati applaudito Oltretevere

I ringraziamenti del comitato Papa Pacelli e del Prefetto coadiutore del Capitolo vaticano

Il 2 marzo 1939 il cardinale Eugenio Pacelli veniva eletto papa, e dieci giorni più tardi saliva al soglio pontificio con il nome di Pio XII. La sua missione è stata di guidare la Chiesa negli anni tragici del Secondo conflitto mondiale e il suo magistero è rappresentato dall’appello rivolto ai governanti del mondo “Nulla è perduto con la pace. Tutto può esserlo con la guerra. Ritornino gli uomini a comprendersi”. A conflitto concluso, Pacelli fu salutato come il salvatore di Roma dallo scempio dell’occupazione nazista. Di lì a poco, però, cominciò a serpeggiare la cosiddetta «accusa del Silenzio», che voleva Pio XII omertoso rispetto all’orrore dei campi di concentramento. Dopo tanti anni emergono ancora testimonianze che dimostrano l’esatto contrario e che vedono protagonisti religiosi e laici impegnati, spesso su richiesta della Santa Sede, nell’opera di salvezza di quanti sono stati perseguitati ingiustamente negli anni della Seconda guerra mondiale. È quanto racconta “Li hanno portati via” il documentario realizzato dal Comune di Cesena in occasione della Giornata della Memoria 2021 e ben accolto da Monsignor Jean Marie Gervais, Prefetto coadiutore del Capitolo Vaticano, e dal Comitato Papa Pacelli – Associazione Pio XII diretto dall’Avvocato Emilio Artiglieri.

“A seguito dell’apertura degli Archivi vaticani relativi al Pontificato di papa Pacelli – commenta Monsignor Gervais – sono stati riportati alla luce documenti che dimostrano come il Pontefice e i suoi fidati si siano impegnati, insieme ai nunzi e gli altri collaboratori all’estero, al fine di dare soccorso e protezione ai perseguitati in Europa. Questi documenti ripercorrono le vicende di singole famiglie oppure di gruppi di perseguitati che tra il 1938 e il 1944 chiedevano aiuto al Papa. Questi, come dimostrato dal professore Johan Ickx, responsabile dell’Archivio della Segreteria di Stato, non faceva mancare la sua ispirazione e la sua continuativa opera a favore degli ebrei e di chiunque altro fosse perseguitato. In quest’opera di salvezza un ruolo fondamentale è stato assunto dagli Ordini religiosi che accolsero da subito l’appello della Santa Sede aprendo le porte dei loro Istituti e delle Case religiose alle famiglie di ebrei e a coloro che rischiavano la vita. Questo è accaduto anche a Cesena dove Don Odo Contestabile, insieme ad altri uomini coraggiosi e cristiani, diede avvio a una catena umana che garantì la salvezza a diverse famiglie. Raccontare questa drammatica pagina di storia del nostro Paese è quanto mai doveroso e ringraziamo il Comune di Cesena per aver riacceso i riflettori su questi eventi che hanno segnato in modo indelebile le coscienze di tutti noi”.

“Quelle raccolte nel documentario ‘Li hanno portati via’ – commenta l’Avvocato Artiglieri – sono testimonianze drammatiche, su cui occorre sempre riflettere, e che danno occasione per alcune considerazioni di carattere generale. La prima è che l’opera di protezione e di salvataggio degli ebrei era ampiamente condivisa dalla popolazione, era un’opera comunitaria, ancorché non mancassero soggetti dominati dal furore ideologico o dall’interesse personale, per cui, a dispetto di quella generale solidarietà, si ponevano in atteggiamento di connivenza con i persecutori. Un’altra osservazione riguarda la posizione della Chiesa in questo impegno di bene collettivo: si trattava del coraggio di singoli sacerdoti, religiosi e di religiose, ma nel contesto di un piano che si sapeva organizzato e sostenuto dai vertici ecclesiastici e in particolar modo dal Sommo Pontefice, Pio XII. Dalla narrazione del documentario prodotto traspare il collegamento tra il piano locale, ossia dei singoli, e quello universale. Il lavoro svolto dalla città di Cesena fornisce a tutti noi una bella pagina di storia attraverso la quale si può risalire a più ampie prospettive di ricerca e di giudizio storiografico”.

“Siamo felici che il lavoro promosso dall’Amministrazione comunale in occasione della Giornata della Memoria – commenta l’Assessore alla Cultura Carlo Verona – sia stato apprezzato da quanti ogni giorno si prodigano per il bene del prossimo. Ringraziamo pertanto i membri del Capitolo Vaticano e del Comitato Papa Pacelli per avere recensito questo prodotto oggi messo a disposizione di tutti, dei nostri giovani in particolare. Come raccontato dagli storici Alberto Gagliardo e Paolo Poponessi e dai testimoni diretti don Piero Altieri e Agostino Secondo Forti nel documentario, quelli furono anni duri in cui il coraggio di tanti fece la differenza. Siamo infatti di fronte a un cammino della memoria sostenuto da una rete solidale rafforzata dalla fede cristiana, dall’impegno civile di tanti e dalla ferma decisione di non piegarsi a leggi ingiuste e discriminatorie. Con questo documentario abbiamo dato ai cesenati di rivivere i mesi bui dell’oppressione nazifascista e i luoghi della memoria, le abitazioni dei concittadini ebrei deportati dalla nostra città (Bernard Brumer, Elena Brumer-Rosenbaum, Anna Forti, Elda Forti, Lina Forti, Lucia Forti, Diana Jacchia, Dina Jacchia, Amalia Saralvo Levi, Giorgio Saralvo, Mario Saralvo), le sedi istituzionali del potere, Palazzo del Ridotto e Palazzo Albornoz, e i luoghi della salvezza, la Casa di Cura  San Lorenzino e l’Abbazia di Santa Maria del Monte, con la figura di don Odo Contestabile, proclamato Giusto tra le nazioni”.

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