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Cronaca

Il Comune al Quartiere Centro urbano: "Si riprenda il dialogo"

E' l'appello a firma del sindaco Paolo Lucchi, del vicesindaco Carlo Battistini e degli assessore ai Quartieri Simona Benedetti e alla Mobilità Maura Miserocchi

SPINELLI - Sulla questione è intervenuto il consigliere comunale Stefano Spinelli: "Il Quartiere Centro Urbano ha toccato un nervo scoperto di questa Amministrazione cesenate. Questo sindaco, e la sua Giunta, non ascoltano né i cittadini, né gli organi rappresentativi (quartieri, commissioni), né i corpi intermedi (associazioni o gruppi di interesse). O, meglio, li ascoltano solo quando conviene, quando concordano con le scelte già pre-decise dall’amministrazione o solo quando sono funzionali al perseguimento delle finalità che si è già pre-fissata l’amministrazione. Sta attuando, nei fatti, quell’idea teorizzata da Renzi e dal suo governo: la disintermediazione dei corpi intermedi, con la pretesa di cercare il rapporto diretto coi cittadini. Ovviamente strumentalizzandolo. Vediamo perché. La questione sollevata dal Quartiere Centro Urbano (peraltro sia maggioranza che opposizione) è emblematica. Il Quartiere avanza formalmente, dopo ampia discussione interna, proposte ben precise (su tariffe diversificate per i residenti in zone ZTL-ZRU, sulla sosta e su via Novello) e il Comune risponde picche affermando che le diverse scelte amministrative sono dovute e richieste di residenti. Il Quartiere si chiede, quindi, cosa ci stia a fare.
Il Sindaco interviene sostenendo che “occorre tenere a riferimento entrambi i modelli di partecipazione”, sia Quartiere che singoli cittadini. “La partecipazione va vissuta senza timore”. Eh no! caro Sindaco, Troppo facile. Ascoltare ora l’uno ora l’altro (istituzioni e/o cittadini), significa – appunto – non ascoltare nessuno e usare strumentalmente entrambi per legittimare le proprie scelte amministrative!
Così si valorizzeranno le prese di posizione dei Quartieri o delle Commissioni, quando andranno nella stessa direzione della linea perseguita dall’amministrazione. Si utilizzeranno invece Carte Bianche, richieste dirette di cittadini o loro piccoli progetti da finanziare, quando farà comodo. La presunta ricerca del “rapporto diretto” col cittadino è anche quella che è più facile da veicolare e indirizzare dove si vuole, ed è quella che all’esterno sembra la più democratica. E’ il nuovo populismo dei nostri tempi.  Quel populismo che permette tranquillamente di non tener conto delle 7000 firme raccolte contro la chiusura di piazza della Libertà; di considerare, invece, la richiesta di alcuni operatori commerciali cesenati circa il trasferimento del Macfrut a Rimini; di by-passare le richieste del Quartiere Centro Urbano se non vanno nella direzione giusta; di tener conto di alcuni progetti presentati a Carta Bianca o votati in internet (ma rigorosamente scelti, tra i tanti, dalla stessa amministrazione); di non accogliere eventuali richieste di opere provenienti dai Quartieri. Per quanto mi riguarda, chi vince le elezioni deve governare. Ma non si faccia bello con la favola di aver salvato i Quartieri (se quella evidenziata dal Centro Urbano è la loro funzione) o – peggio – di ascoltare i cittadini! La democrazia è una cosa seria, Non si improvvisa, né può essere utilizzata strumentalmente per auto legittimarsi".

 

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