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Cronaca

Le sardine cesenati e il senso delle piazze: "Stanchi di chi sfrutta la rabbia per il potere"

Le sardine cesenati rispondono alle critiche e si preparano alla manifestazione in programma a Bologna il 19 gennaio

Le 'sardine' locali scese in piazza a Cesena e Cesenatico, in antitesi a Matteo Salvini, si preparano al mega evento di Bologna in programma il 19 gennaio. Su Facebook una lunga riflessione sul significato delle manifestazioni, sul perchè le 'sardine' invadono le piazze: "Scendiamo in piazza perché siamo esausti della violenza, delle semplificazioni, delle strumentalizzazioni facili e tossiche che caratterizzano il fare politica contemporaneo. Siamo stanchi di chi crea profitto politico sulla pelle delle persone, di chi non si fa scrupoli a mobilitare l’odio di milioni di elettori, a sfruttare rabbia, disprezzo, orgoglio malriposto per alimentare la propria sete di potere. Siamo stanchi di chi ha bisogno di costruirsi un senso politico tramite la discriminazione, tramite razzismo e sessismo, tramite i sentimenti peggiori che l’uomo abbia a disposizione per fare branco".

Le sardine cesenati rispondono alle critiche: "Secondo alcuni però, le nostre manifestazioni, che spesso seguono Salvini nella sua tournée nazionale, non rappresenterebbero forme di opposizione alla politica dell’odio, alla retorica di chi stigmatizza qualsiasi forma diversità o sfortuna come fossero colpe. Sarebbero le Sardine, sostengono, a discriminare opinioni e parti politiche pretendendo di escluderle dal dibattito democratico, a violare la libertà di parola e ad essere per questo “antidemocratiche”.

"Le critiche di antidemocraticità rivolte alle sardine poggiano sull’idea che nasciamo tutti con le stesse risorse e con gli stessi ostacoli davanti. Tutti ricchi uguali, e forti uguali, e in posti, o famiglie, o forme, che ci danno le stesse possibilità di crescita, di vita, e di esprimere la nostra opinione ed essere ascoltati. Solo su queste basi fantasiose hanno senso le accuse di antidemocraticità rivolte alle Sardine. Ognuno di noi, però, sa sulla propria pelle che il mondo non funziona così, che questa idea è una assoluta finzione. Purtroppo, non nasciamo tutti fortunati uguali, o ricchi uguali, e non tutti abbiamo un partito politico, o un seguito di supporter, o giornali che veicolino le nostre idee. Le persone sono ignorate o messe sotto silenzio ogni giorno per il colore della loro pelle, per il loro sesso, per il loro genere, per il luogo o la classe sociale da cui provengono".

Le sardine chiariscono il significato delle piazze, che in breve tempo sono diventate un fenomeno nazionale:  "Una comunità democratica è una comunità che di fronte alla violenza verbale e alla discriminazione del diverso, di fronte a chi cerca di costruire una cultura fatta di esseri umani di serie A ed esseri umani di serie B, produce anticorpi: questo siamo noi, questo è il senso di queste piazze".

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