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Cronaca

Le imprese e la criminalità, Confcommercio festeggia "Legalità mi piace"

Le 2100 imprese commerciali, turistiche e dei servizi cesenati associate a Confcommercio si sono unite alla Confederazione nazionale nel celebrare l'iniziativa "Legalità mi piace", svoltasi mercoledì

Le 2100 imprese commerciali, turistiche e dei servizi cesenati associate a Confcommercio si sono unite alla Confederazione nazionale nel celebrare l'iniziativa "Legalità mi piace", svoltasi mercoledì con la consapevolezza che il rispetto della legalità è una condizione imprescindibile non solo della coesione sociale deiterritori, ma anche del loro sviluppo economico.

Martedì in diretta streaming la Confcommercio di Cesena si è collegata nella sede di via Bruno con la manifestazione nazionale a Roma. Confcommercio-Gfk Eurisko ha effettuato un'indagine sui fenomeni criminali con una situazione nazionale che ricalca quella emersa in una recente indagine realizzata da Confcommercio cesenate, Per un'impresa italiana su tre il livello di sicurezza relativo alla propria attività è peggiorato rispetto all'anno scorso, un imprenditore su dieci ha ricevuto minacce o intimidazioni con finalità estorsiva (+2% sul 2014) e dodici imprenditori su cento conoscono altre imprese che sono state oggetto di minacce (+1%). In crescita la percentuale di imprenditori che ritiene che le minacce provengano dalla criminalità organizzata (33% contro il 25% del 2014). Altri dati: crescita dei furti (per il 57% delle imprese) e dei crimini ad alta "visibilità" come l'abusivismo, la contraffazione e le rapine (in aumento per circa il 50% degli imprenditori). Significativa (tra il 15% e il 25%) anche la crescita dei comportamenti criminali tipicamente collegabili alla criminalità organizzata come usura, tangenti negli appalti ed estorsioni.

Per proteggersi dalla criminalità, tre imprenditori su quattro hanno adottato almeno una misura di sicurezza (+26% sul 2014): nell'ordine telecamere/impianti di allarme (50%), stipula di un'assicurazione (36%), vigilanza privata (22%). Tra le iniziative ritenute più efficaci per la sicurezza delle imprese, cresce la richiesta di certezza della pena (73%, 15 punti percentuali in più rispetto al 2014) e resta sostanzialmente stabile la domanda di maggiore protezione da parte delle forze dell'ordine (62% contro il 64% dell'anno scorso). Resta che per il 90% degli imprenditori le leggi che contrastano i fenomeni criminali sono inefficaci. La quasi totalità delle imprese (94%) è comunque favorevole all'inasprimento delle pene e l'85% ritiene che non si scontino realmente le pene per i reati commessi. Per l'Ufficio Studi di Confcommercio l'illegalità "costa" a commercio, alberghi e pubblici esercizi una perdita di fatturato pari a 21,7 miliardi (oltre il 7% l'anno) cui si aggiungono 5,7 miliardi di costi per difendersene. Sono circa 263 mila i posti di lavoro che così vengono messi a rischio ogni anno.

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