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Cronaca

La settimana del virus in Romagna, rallentano contagi e ricoveri: "Ma guai ad abbassare la guardia"

"Siamo in una situazione complessiva relativamente più 'tranquilla', anche se in un quadro in cui non si deve mai abbassare la guardia"

"Anche questa settimana la circolazione del virus si conferma in calo. Un dato che si riverbera, anche se in maniera comprensibilmente più lenta sull’occupazione dei posti letto anche nelle terapie intensive.  Siamo quindi in una situazione complessiva relativamente più "tranquilla", anche se in un quadro in cui non si deve mai abbassare la guardia". A riferirlo è Mattia Altini, direttore sanitario di Ausl Romagna, nell'illustrare l'evoluzione della pandemia da covid-19 in Romagna nella settimana dal 29 marzo al 4 aprile.

L'andamento del virus, i grafici

Il trend delle positività

Si sono verificate nel territorio romagnolo 3.450 positività su un totale di 34.287 tamponi eseguiti, con un tasso di positività del 10,1%, che conferma per la terza settimana consecutiva una diminuzione del trend dei nuovi casi positivi. Scende in modo consensuale il tasso d’incidenza dei nuovi casi per 100.000 abitanti negli ultimi 14 giorni, anche se ancora tutti i distretti dell'Ausl della Romagna si trovano al di sopra della soglia critica dei 500. Il 58% delle positività si registra nella fascia d'età 25-64, il 12% in quella 65-79, l'8% in quella 19-24, mentre il 4% nella fascia 6-10 e 0-5.

Un trend del rallentamento dei contagi è confermato anche dalla percentuale di positività in proporzione ai tamponi: Forlì è passata dal 11,6 all’10,4%, Cesena dal 11,1 all’10,7%, Ravenna dal 9,2 al 8,2%, mentre è in controtendenza Rimini, cresciuta dall'11% al 12%. La performance dei tempi di refertazione dei tamponi, entro le 48 ore, si mantiene alta, registrando  il 93,3 per cento.

Ma Forlì ha il dato peggiore stando all’indicatore dei nuovi casi su 100mila residenti (il calcolo è riferito agli ultimi 14 giorni): 827 contro 920 della settimana precedente, seguita dal Rubicone con 735 (era 912), Rimini 665, Faenza 611, Cesena-Valle del Savio 610, Riccione 584, Ravenna 550 e Lugo 500. I focolai nelle case di riposo forlivesi sono 7, contro i 5 di Ravenna, i 2 di Rimini ed uno di Cesena. Sempre in quei giorni c’erano zero focolai nelle scuole di Cesena, 2 in quelle di Rimini, 5 in quelle di Forlì e 9 in quelle di Ravenna.

Terapie intensive

Per quanto riguarda l'indicatore relativo alle persone ricoverate, su tutta la Romagna, a lunedì scorso, si registra la quota di 644 ricoveri, con una diminuzione di 103 ricoverati rispetto alla settimana precedente, pur rimanendo l'azienda all'interno del livello rosso del Piano ospedaliero Covid; anche i riempimenti nelle terapie intensive sono in calo, sia in termini assoluti che percentuali (da 55 a 34, con un tasso di occupazione pari al 61.8%). A Forlì la percentuale dei ricoveri covid in terapia intensiva sul totale dei pazienti positivi è del 7.7%, Cesena del 4.3%, Rimini il 12.9% e Ravenna il 9%.

Decessi

Nella settimana dal 29 marzo al 5 aprile in tutta la Romagna sono 118 i decessi riconducibili al covid, la maggior parte nel Ravennate (37), poi Rimini con 34, Cesena con 30 e il Forlivese con 17. Il Ravennate è il territorio dove il virus ha il tasso più alto di letalità (il calcolo è stato fatto dall’inizio della pandemia al 5 aprile rapportando i casi totali ai decessi): 3,5%. Rimini e Forlì seguono col 3,1%, poi Cesena con 2%. La media è del 3%. 

Vaccini

Prosegue nel contempo la campagna vaccinale. I soggetti vaccinati nei centri vaccinali aziendali con la prima dose al 5 aprile sono 140.682, a cui vanno aggiunti 16.149 insegnanti. Inoltre dal 18 gennaio sono iniziate le somministrazioni della seconda dose e sono 70.615 persone ad aver completato la vaccinazione. "L’accordo siglato in queste ore con i medici di medicina generale, ci consentirà di accelerare con le somministrazioni dei pazienti al domicilio e con i loro cargive e conviventi - afferma Altini -. Si spera che nelle prossime settimane l’approvvigionamento dei vaccini possa ulteriormente incrementare per permetterci di proseguire celermente anche con la fascia di popolazione dai 70 ai 74 anni di età che a partire dal 12 aprile comincerà a prenotarsi".

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