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Cronaca

La rabbia di un ambulante fermo da 10 mesi: "Senza lavoro ed escluso anche dai ristori del Comune"

Nastuzzi punta il dito sull'amministrazione comunale, accusandola di ingiustizia, poiché dall'ultimo bando uscito il 17 dicembre a favore delle micro-imprese operative nel comune di Cesena ha escluso la categoria degli ambulanti

Da 10 mesi è fermo col lavoro e si ritrova senza ristori del Comune. La dura protesta viene da Luigi Nastuzzi, ambulante cesenate di fiere e sagre, stanco di non lavorare da quasi 10 mesi per via del Covid. Nastuzzi punta il dito sull'amministrazione comunale, accusandola di ingiustizia, poiché dall'ultimo bando uscito il 17 dicembre a favore delle micro-imprese operative nel comune di Cesena ha escluso la categoria “commercio su aree pubbliche, ex commercio ambulante”, in sostanza quelli che vivono di fiere come lui.

"Per uguaglianza sociale, noi ambulanti tutti - afferma Luigi Nastuzzi indirizzandosi al Comune con una lettera formale di protesta - frequentatori di mercati o fiere e sagre, come micro-imprese, a fronte di un calo di fatturato pari o superiore al 30% come da voi messo in condizione nel bando, dovremmo poter accedere ai vostri incentivi. E invece per il vostro bando noi siamo esclusi perché abbiamo già usufruito dell'abolizione dei costi del suolo pubblico. Ma io, per esempio, come frequentatore di sagre e fiere non ho usufruito di questa agevolazione, e vorrei ricordare all'amministrazione un altro particolare. Ovvero che nel bando ha predisposto anche l'esenzione dell'occupazione del suolo pubblico per i pubblici esercizi, i quali però non sono stati esclusi dai ristori. A loro esenzione e ristori, io nulla. Non è giusto".  Un'altra protesta, inoltre, arriva in parallelo, per l'arrivo dei bollettini Cosap agli ambulanti del mercato, dopo l'annuncio che il canone sarebbe stato sospeso.

Nastuzzi, a fronte anche di alcuni importanti investimenti effettuati lo scorso anno, è fermo da ormai 10 mesi. "Unica eccezione per me il Comune di Longiano con la settimana longianese di luglio - spiega Nastuzzi - che per il buon lavoro svolto dal presidente della pro-loco Sauro Antolini ha permesso lo svolgimento della manifestazione anche quest'anno, purtroppo in versione ridotta. Nel frattempo, però, assistevo impotente allo svolgimento di “San Giovanni a modo nostro” di cui si è preso il vanto del successo ottenuto il presidente di 'C'entro anch'io' Cesena, vedendo i negozianti giocare a fare gli ambulanti della fiera, vedendo svolgere un mercato straordinario da parte di operatori titolari di posteggio frequentanti solitamente il mercato, in due giornate di assembramenti. Ho guardato impotente anche agli assembramenti nei comizi elettorali regionali, alla movida estiva, al festival dell'Unita nazionale di Modena, all'inaugurazione delle luci di Natale a Riccione...... e qua mi fermo".

Ed infine la sua protesta: "Cosa mi resta da fare? Mi resta da chiedere al sindaco e l'assessore Ferrini di mettersi al lavoro con i propri operatori comunali del Settore sviluppo economico, per programmare “in sicurezza” e in anticipo i prossimi eventi fieristici. Anche perché io solitamente non chiedo aiuto. Lavoro per vivere e mantenere vive la tradizioni che mi son state tramandate. Penso che il vostro dovere di politici sia di ristorare in egual misura le vostre imprese cittadine alle quali, in questo momento, voi amministratori state negando un diritto al lavoro scritto nella Nostra Costituzione".

"Abbiamo escluso dal bando delle imprese gli ambulanti - spiega l'assessore alle attività produttive Luca Ferrini - per due motivi: la prima è perché loro hanno una natura nomade ed è difficile intercettare la territorialità dell'impresa. La seconda è che i fieristi, come Nastuzzi, beneficiano del contributo statale come un albergo, un ristorante, e la scelta di non inserirlo nel nostro contributo è stata proprio la mancanza di territorialità. Però - e qui l'assessore Ferrini stende una mano all'ambulante - visto che è un bando aperto potremmo anche modificarlo, inserire un provvedimento nuovo. Mi dispiace molto per chi, come Nastuzzi, non sta lavorando e non escludo che terremo conto di alcune situazioni particolari che, nel corso della stesura del bando, ci possono essere sfuggite. Voglio precisare, però, che il bando è stato frutto di una decina di incontri con le categorie, non abbiamo deciso noi così di testa nostra. Ci abbiamo ragionato e ci siamo detti: facciamolo partire, così usufruiamo dei contributi del 2020, ma già a gennaio ci rincontreremo con le associazioni di categoria per capire quanti e come saranno i contributi per il 2021 e siamo disponibili a ragionarci insieme. Era già prevista l'idea di fare un bilancio del bando, ora abbiamo una ragione in più per farlo".

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