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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca

La prof cesenate ha passato un mese in Antartide: "Ho toccato con mano il cambio del clima"

E' stata un mese in mezzo a foche, orche e balene. Ha fatto dormire sulle sue ginocchia anche un pinguino. E tutto questo insieme a un gruppo di 80 scienziate

E' stata un mese in mezzo a foche, orche e balene. Ha fatto dormire sulle sue ginocchia anche un pinguino. E tutto questo insieme a un gruppo di 80 scienziate provenienti da tutto il mondo che partecipavano a una ricerca australiana sui cambiamenti del clima in Antartide. La protagonista di quest'esperienza, unica nel suo genere, è stata Elena Joli, cesenate, professoressa di Fisica all'istituto per Geometri Garibaldi/Da Vinci, autrice e traduttrice di testi scientifici, ritornata in Romagna da circa due settimane.

Elena Joli, l'anno scorso, era stata scelta per partecipare alla missione in Antartide insieme ad altre 79 donne nel mondo provenienti da 14 diversi Paesi con l'obiettivo di promuovere le donne nella scienza e puntare i riflettori sull'impatto che il cambiamento climatico ha sul globo. E' partita a metà febbraio ed è tornata a metà marzo con gli occhi ancora abbagliati dalla purezza dei paesaggi, un enorme bagaglio di esperienza e, soprattutto, il mal d'Antartide. "Per me il bilancio è stato assolutamente positivo. Spero di tornarci quanto prima e poter restare più tempo in una stazione scientifica - spiega Elena Joli - Sono stata letteralmente affascinata sia dai luoghi che dal lavoro che si svolge nelle varie basi antartiche. Di solito le stazioni sono strutture piccole, molto spartane, collocate vicino a un ghiacciaio per l'approvigionamento di acqua. Possono ospitare al massimo una cinquantina di persone che lavorano col medesimo obiettivo. Il fatto che l'Antartide non sia così ospitale per l'uomo rende la comunità di scienziati molto più unita. C'è autentica collaborazione tra le persone". 

In Antartide ogni piccola variazione di clima, che da noi non viene nemmeno considerata, provoca cambiamenti nel resto dell'ambiente. La variazione di mezzo grado di temperatura fa la differenza tra pioggia e neve, e questo, per esempio, ha una ripercussione molto pesante sui pinguini perché se durante l'estate invece della neve cade pioggia sul piumaggio dei piccoli pinguini (non ancora impermeabile) il rischio è che muoiano prima di diventare grandi. "Sono tornata con maggiore consapevolezza sulla responsabilità che l'uomo, ma soprattutto i Paesi, hanno sulle politiche globali sull'ambiente - spiega ancora Elena Joli - ho voglia di preparare progetti didattici per sensibilizzare più persone possibili sull'argomento, spiegarlo ai miei studenti, promuovere incontri e progetti. Tutti insieme qualcosa si può fare, e noi abbiamo il dovere di farlo". 

"Ho toccato con mano anche quanto l'Italia sia amata e apprezzata all'estero - conclude Elena, affrontando un argomento più leggero - Tutte le volte che dicevo da dove venivo mi accorgevo che si illuminavano gli occhi della persona con cui parlavo. Del resto il gruppo con cui lavoravo sono tutte scienziate che, viaggiando molto, erano state anche nel nostro Paese, e ognuna mi raccontava qualcosa di Roma, di Firenze, dell'arte, della cucina, della cultura in genere. E' stata una bella conferma".  Ma anche l'Italia, grazie proprio a Elena Joli, ha fatto una bella figura. Professionale, responsabile, grande comunicatrice, a Elena sono stati affidati due progetti: uno più didattico e uno da divulgatrice che in questi mesi continuerà a sviluppare insieme al team formato durante il mese in Antartide. Una protagonista di sostanza che l'Italia non deve farsi scappare.

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