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Cronaca

La fotografia dell’agricoltura Cesenate dai dati del Censimento generale

La frutta si conferma ancora la principale coltivazione del territorio, anche se in misura ridotta rispetto al passato, e si accentuano gli investimenti nella qualità, con una maggiore presenza del biologico

La frutta si conferma ancora la principale coltivazione del territorio, anche se in misura ridotta rispetto al passato, e si accentuano gli investimenti nella qualità, con una maggiore presenza del biologico e del vino Doc e Docg. I conduttori sono in genere maschi di età elevata; i pochi giovani sono spesso diplomati o laureati e si concentrano soprattutto verso le colture biologiche.

La manodopera (con forte presenza femminile) diminuisce a livello familiare, ma aumenta quella a tempo determinato; quest’ultima, a differenza di quella a tempo indeterminato, vede un’elevata presenza di lavoratori stranieri. Infine, l’informatizzazione delle aziende è in linea con quella provinciale e riguarda soprattutto le colture biologiche.

Queste sono solo alcune delle indicazioni relative alla realtà cesenate che emergono dal 6° Censimento Generale dell’Agricoltura: Il Servizio Statistica del Comune di Cesena ha appena completato l’elaborazione dei dati definitivi, e  sulla base di essi ha messo a punto un articolato dossier che ci offre la fotografia dei cambiamenti relativi all’agricoltura cesenate negli ultimi 10 anni.

“Grazie al lavoro molto accurato compiuto dall’Ufficio Statistica – sottolinea il Sindaco Paolo Lucchi – possiamo contare su un quadro dettagliato di uno dei settori più importanti dell’economia di Cesena. Perché se nel nostro territorio la filiera agroalimentare si è sviluppata, esprimendo punte d’eccellenza indiscussa, e aziende cesenati sono oggi ai vertici nazionali, non possiamo dimenticare che alla base di tutto c’è la spiccata vocazione agricola del nostro territorio e la capillare presenza di aziende produttrici. La loro importanza nel panorama dell’economia cesenate va di pari passo con il ruolo fondamentale che svolgono per la tutela del territorio, soprattutto nelle zone collinari, sia da un punto di vista idrogeologico sia da quello, non peno importante, della socializzazione”.

“Sappiamo bene – prosegue il Sindaco - che il comparto agricolo sta attraversando un momento difficile, nel quale i problemi generali creati dalla crisi (aumento dei costi, calo dei consumi, ecc.) si affiancano a elementi di difficoltà specifici del settore (la forbice sempre più larga fra prezzi all’origine e i prezzi al consumo, l’affacciarsi sul mercato internazionale di nuovi produttori, l’andamento climatico sempre più imprevedibile…).  Dall’analisi dei dati scaturiti dal censimento si accentuano, certo, alcuni aspetti che incidono sulla vitalità  del settore e che devono far riflettere: penso all’invecchiamento degli addetti (nel 2010 oltre il 31% risultava avere più di 70 anni, contro il 25,6% di dieci anni prima), le dimensioni medie delle aziende che continuano a essere troppo parcellizzate, anche se si registra una tendenza al loro aumento. Ma si registrano anche tendenze incoraggianti, prima fra tutte la propensione alle coltivazioni di qualità: basti dire che la percentuale di superficie investita in qualità di frutta Dop o Igp a Cesena sfiora il 100%, contro una media nazionale del 28,5%, mentre anche la presenza di colture biologiche si attesta sul 5% del totale della superficie coltivata,  percentuale decisamente più alta rispetto alla media nazionale del 3.3%. E vale la pena di sottolineare come proprio fra le aziende biologiche si accentui l’utilizzo delle tecnologie informatiche a sostegno dell’attività agricola: a servirsene è il 23,6%; con il 7,6% delle aziende ‘normali’. Ma la mole dei dati presenti è molto più ampia e ricca di spunti che andranno valutati e approfonditi con attenzione, nell’ottica dell’impegno alla valorizzazione della nostra agricoltura. Per questo  ho voluto che il dossier dei risultati del censimento dell’Agricoltura fosse inviato alle associazioni agricole (CIA, Confagricoltura, Federazione Coltivatori diretti, UGC CISL, UIMEC UIL), con l’auspicio che rappresenti il punto di partenza per una riflessione comune sul futuro di questo comparto tanto importante per Cesena”. 

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