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Cronaca

La Cesena politica è spezzata in due: mezzo consiglio vuoto da una parte, contro-consiglio dall'altra

Cesena, una città spaccata politicamente in due. Giovedì sera per la terza volta le minoranze hanno disertato il consiglio comunale per fare un contro-consiglio in contemporanea

Cesena, una città spaccata politicamente in due. Giovedì sera per la terza volta le minoranze hanno disertato il consiglio comunale per fare un contro-consiglio in contemporanea definito “Consiglio dei Cittadini” dove erano presenti oltre a Libera Cesena, Movimento 5 Stelle e Cesena Siamo Noi,   numerosi  comitati cittadini. E così mentre nel consiglio comunale ufficiale la giunta e i consiglieri della maggioranza monocolore dem hanno approvato, nell'assenza completa delle opposizioni il luogo definitivo dove costruire il nuovo ospedale, il contro-consiglio ha ddibattuto, in una sala attigua, su un ordine dei lavori che prevedeva trasparenza, dimissioni dell'assessore Tommaso Dionigi, quartieri e commissione di garanzia.

IL CONSIGLIO UFFICIALE - Nello specifico l'assessore Orazio Moretti dopo attenta ricerca dei posti dove costruire il nuovo ospedale, scartato il primo ipotizzato in località San Cristoforo presso l'autoporto perchè poco servito da mezzi pubblici e in prossimità di aree produttive, ha indicato - come già ampiamente annunciato - un'area di 22 ettari di proprietà dall'Asl Romagna in località Villa Chiaviche lungo la Bretella di Gronda in un luogo residenziale e collegato con il centro dal servizio bus e con piste ciclabili per la viabilità dolce e in prossimità dei raccordi stradali e autostradali.

IL CONTRO-CONSIGLIO - Nell'altro "Consiglio dei Cittadini" si contava la presenza di oltre cinquanta persone e la partecipazione di Lega Nord, Centro Anch'Io, Futuro Borello, Liberaldemocratici per Cesena, Progetto liberale, Popolo della Famiglia, Comitato Salviamo gli Alberi,  Comitato Difesa dei Risparmiatori della Cassa di Risparmio di Cesena, Comitato di liberazione dal cemento Lupa/Cesena nord. Rispetto alle volte precedenti non hanno partecipato il partito Sel e i Comunisti Italiani, che però si sono dichiarati disponibili a parlare sui quartieri. Sono stati ribaditi gli attacchi di "poca trasparenza" dell'amministrazione comunale guidata dal sindaco Paolo Lucchi, definito dal consigliere  pentastellato  Claudio Capponcini come il “Dittatore di Cesena”,  e la ferma richiesta dei grillini di non ritornare più sui banchi del Consiglio  se non si dimetterà l'assessore Tommaso Dionigi o finchè il sindaco non gli ritirerà le deleghe. Per il Movimento 5 Stelle questo è un punto focale perchè, secondo loro, "il conflitto d'interessi di Dionigi è troppo evidente e nello stesso tempo è un cattivo esempio da offrire ai giovani da parte di un partito come il Pd che si propone come esempio da imitare".

Oltre alle dimissioni dell'assessore il Movimento propone la creazione della Commissione di Garanzia e Controllo proprio per prevenire i conflitti di interesse. Libera Cesena, per bocca di Stefano Spinelli, ha chiesto delle modifiche ai regolamenti di quartiere che attualmente "non sono altro che una cassa di risonanza della giunta". Si propone  che su argomenti importanti come il commercio, la viabilità, gli insediamenti ed altri di primaria importanza per i residenti sia sempre preventivamente interpellato il consiglio di quartiere. Cesena Siamo Noi  ipotizza  maggiori strumenti su bilancio partecipativo e Urban Center. I comitati cittadini hanno presentato le loro problematiche che, a loro vedere, non hanno mai  ricevuto l'attenzione dovuta e spesso sono rimaste  inascoltate dall' amministrazione.

Il contro-consiglio:

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