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Cronaca Savignano sul Rubicone

L'odissea del ritorno, dal Canada a Savignano: "Tre giorni in viaggio, ho visto tanti italiani impauriti"

E' durato praticamente tre giorni il viaggio di Marco Donati, 29 anni, rientrato in fretta e furia a Savignano, da Montreal

Sono oltre 10mila gli italiani rientrati in patria in fretta e furia da tante parti del mondo. Anche grazie all'appoggio della Farnesina cha ha contribuito all'organizzazione di tanti voli speciali. Si calcola che siano decine di migliaia quelli che faranno ritorno nel Belpaese nei prossimi giorni. Sono tanti quelli in difficoltà, che hanno perso il lavoro, che restano bloccati per la cancellazione dei voli, per problemi di visto, in un frangente in cui può subentrare anche la paura, quando sei lontano da casa.

E' durato praticamente tre giorni il viaggio di Marco Donati, 29 anni, rientrato a Savignano da Montreal. Il giovane, 29 anni, si trovava nel Quebec dal 24 novembre per un working holiday e in terra canadese stava lavorando come tester di videogames.

E' lui stesso a raccontare la sua epopea: "Sono partito il 23 marzo da Montreal, il giorno seguente sono arrivato a Bruxelles. Sono stato un'intera giornata in aeroporto dove ho solidarizzato con tanti italiani che rientrevano da varie parti del mondo. Soltanto il 25 sono riuscito a rietrare a Roma con un volo speciale, e nel tardo pomeriggio sono arrivato a Bologna".

Un viaggio, racconta Marco "in cui ho visto le facce preoccupate di tanti italiani, alcuni avevano perso il lavoro. Ma quando sei lontano da casa, subentra anche la paura per la tua salute, in Canada ad esempio c'è un sistema sanitario diverso dal nostro". "A Bologna - racconta il giovane - ho trovato una città blindata, mi hanno fatto la misurazione della febbre, poi sono rientrato a Cesena e infine a Savignano dove mi sono messo subito in quarantena, nel rispetto delle regole imposte a livello sanitario".

Come è stata gestita l'emergenza in Canada? Il governo ha chiuso tutto, e subito. Prima che l'epidemia si espandesse, ma fra la gente non c'era ancora la presa di coscienza di quello che stava succedendo, e come se viaggiassero tre settimane in ritardo rispetto a noi. A Montreal hanno allestito delle cliniche mobili in cui fanno tamponi gratuiti, in pochi giorni c'è stata un'esplosione di casi. Come sono visti gli italiani in Canada dopo il diffondersi del Coronavirus? A Montreal c'è una comunita grossa di connazionali, dopo il Coronavis ovviamente sono visti male. Me ne sono accorto quando ho esibito il mio passaporto..."

Come sto affrontando l'emergenza a Savignano? "E' una situazione difficile, in famiglia lo vediamo da vicino, visto che mia sorella è un'infermiera del Bufalini ed è stata chiamata al 'fronte' nei reparti Covid. Sta facendo un lavoro massacrante, ho contatti con lei solo telefonicamente, ovviamente siamo preoccupati".

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