Ira del sindaco per l'aumento dei casi: "A scuola nonostante il contatto con un positivo in un allenamento di calcio"
"Nell’ambito dell’attesa dei tamponi e dell’indagine epidemiologica svolta dall’Ausl, alcuni bambini hanno continuato a frequentare ambienti pubblici ed anche addirittura la Scuola, senza rispettare le condizioni della sorveglianza"
Ira del sindaco Marco Baccini a Bagno di Romagna per l'aumento dei contagi causato secondo il primo cittadino"dalla palese imprudenza di alcuni cittadini e genitori, che ha portato a registrare un aumento repentino dei casi positivi e delle persone in isolamento fiduciario".
Il comune conta 29 casi positivi e 73 persone in isolamento fiduciario. Ma il sindaco entra nel dettaglio con un post su Facebook: "Dai fatti emerge che tanti bambini sono stati in contatto con un caso positivo durante un allenamento alla Sampierana Calcio. Nell’ambito dell’attesa dei tamponi e dell’indagine epidemiologica svolta dall’Ausl, alcuni bambini hanno continuato a frequentare ambienti pubblici ed anche addirittura la Scuola, senza rispettare le condizioni della sorveglianza o anche solo della normale prudenza, che in questi casi rappresenta la regola precauzionale minima per proteggere la Comunità. Al di là delle segnalazioni istituzionali e ufficiali che abbiamo formalizzato agli organi competenti dopo le informazioni ricevute da alcuni cittadini, mi chiedo e vi chiedo come ciò sia stato possibile".
"Siamo tutti consapevoli del rapido aggravarsi della situazione a livello europeo e nazionale, che anche nel nostro Comune sicuramente non ci renderà esenti da evoluzioni negative, così come siamo tutti a conoscenza dei costanti richiami alla prudenza ed alla responsabilità rivolti dalle massime cariche dello Stato. Ora, una tale leggerezza, imprudenza e negligenza da parte di alcune famiglie e genitori sono inammissibili e non giustificabili a livello sociale, oltre a contenere gli estremi per una valutazione penale delle omissioni poste in essere", il disappunto di Baccini.
Il sindaco coglie l'occasione per invitare i cittadini a "riprendere immediatamente e senza interpretazioni individuali il rigoroso rispetto delle norme in materia di Covid, avendo come primo riferimento la prudenza che tale emergenza richiede, sia per quanto riguarda il rispetto delle norme di protezione individuale (green pass, mascherina, distanziamento, igiene) che per quanto attiene la diligenza nel gestire i casi “sospetti” ed ancora non evidenti".
"Posso comprendere - prosegue - il disagio di dover affrontare eventuali quarantene o chiusure, così come di effettuare tamponi che nell’urgenza possono richiedere di spostarsi a Cesena, ma non sono motivi che possono giustificare alcuna distrazione e meno che meno alcuna autodeterminazione di atteggiamento. Il tempo della discussione è esaurito ed ora rimane solo rispettare e mettere in pratica le norme vigenti, sia per quanto riguarda i Cittadini di tutte le età, che per quanto riguarda tutti gli esercenti attività imprenditoriali. In questo quadro, la famiglia rappresenta il primo centro di formazione e rispetto delle regole di ogni Comunità e a questo ruolo deve rispondere in modo chiaro".