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Cronaca

Interventi edilizi, l'ordine degli architetti: "Evitare che i bonus diventino malus"

A sottolinearlo Paolo Marcelli, Presidente dell’Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori di Forlì-Cesena

"In questo periodo, nel ruolo che rivesto, si intensificano le occasioni di confronto sui bonus e sul  superbonus; confronti pubblici tra professioni, con associazioni ed enti; momenti informativi con i  mezzi di comunicazione e incontri con privati cittadini e colleghi". A sottolinearlo Paolo Marcelli, Presidente dell’Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori di Forlì-Cesena.

"È difficile avere e quindi rappresentare un quadro chiaro delle possibilità che sono a disposizione  del cittadino, le misure si sono sovrapposte in un tumultuoso vortice normativo e regolamentare  condito di circolari, interpelli e collegati di ogni tipo. Un incrocio dispettoso tra norme fiscali che  definiscono interventi edilizi e norme edilizie che inesorabilmente, consegnate alla sola visione  legale ed a volte ideologica, fanno passi indietro clamorosi, come con l’art.10 del decreto  semplificazioni della L.120/20 e l’ancora più confusionaria successiva circolare del MIT.  Tuttavia, come mi capita spesso di sottolineare, è la più corposa occasione che lo Stato ha mai  messo in campo e con il meccanismo del credito di imposta e della sua cessione, ormai diffuso ed  applicabile a tutti i bonus, costituisce un armamentario mai ipotizzato.  Purtroppo i dati sono impietosi e raccontano uno scenario che sottolinea la complessità della  messa a terra dei progetti. Ad inizio aprile, dopo ormai un anno dagli esordi, si registravano poco  più di 10000 interventi avviati per il superbonus che su 8000 comuni di Italia rappresentano una  media un po’ bassina; ma il dato di maggiore delusione è la natura degli interventi, nella  maggioranza caratterizzati da operazioni esclusivamente impiantistiche con uno scarsissimo  appeal per le riqualificazioni importanti del patrimonio abitativo e dei condomini". 

Dettaglia Marcelli: "Molti osservatori e le statistiche segnalano che hanno preso nel tempo maggiore rilievo i bonus  tradizionali arricchiti dal Bonus facciate, facciamoci una domanda e diamoci una risposta, diceva  un mio professore negli anni degli studi universitari.  Sul superbonus 110% ci si aspetta una impennata, l’auspichiamo un po’ tutti verificheremo i  numeri, moltissimi sono gli interventi frenati dal primo passo, quello della verifica dello stato  attuale, tecnicamente dello stato legittimo, in sostanza che non ci siano abusi (che poi sul termine  dovremo prima poi iniziare una discussione). È necessaria la spinta delle professioni, che sono anello di congiunzione tra la norma i cittadini la  pubblica amministrazione l’impresa. Non esistono altre figure in grado di fare questo, di gestire le  complessità e le particolarità, non certo i general contractor. E tra queste l’Architetto che è attore  indispensabile nella connessione tra le specializzazioni per la qualità della città.  Ci vogliono tecnici impegnati e competenti, nella nostra provincia ce ne sono e si stanno  aggiornando e applicando con passione. I professionisti possono e devono organizzare reti di  collaborazioni efficaci e concrete per rispondere alle necessità dei cittadini".  

"La mancata digitalizzazione della PA - prosegue ancora - in coincidenza con la pandemia, sta pesando come un  macigno, oggi si stanno cercando soluzioni che per anni sono state sottovalutate e quindi oggi ci  vuole comprensione e collaborazione nel tentativo di recupero di situazioni mai affrontate.  Ed in questo i Comuni hanno la responsabilità di azionare ogni leva per la digitalizzazione degli  archivi, per la definizione di portali di gestione delle procedure moderni e funzionali, di snellire  (non voglio usare la parola semplificare) le norme, i regolamenti e i piani ora e coerentemente con  il momento storico, anticipando ciò che è necessario senza rimandare esclusivamente alla nuova  stagione dell’urbanistica, che si sta avviando e che sta distogliendo energie preziose dalle  necessità quotidiane, avanzando senza quelle azioni di partecipazione inclusiva e efficace  auspicate dalla legge e oggi ostacolate dalla pandemia.  L’obiettivo principale della misura è la rigenerazione delle città ed il punto è quello di fare ciò che  è necessario per incrementare la qualità del patrimonio edilizio, la sicurezza, l’efficienza energetica  e nel complesso la resilienza della città". 

"Infine - si avvia a conclusione il presidente dell'ordine degli architetti - ma piu’ importante è necessario avere piu’ tempo Il tempo scorre e allo stato attuale i  termini per l’adesione alla misura del superbonus si stanno abbreviando. Sono necessarie le  auspicate proroghe al dicembre 2023, servono per programmare il lavoro, per procedere ad  attività complesse, servono per avere fiducia. Vedremo, chi scrive ritiene che la proroga al 2013  abbia comunque il fiato corto per ciò che servirebbe veramente ci vuole piu’ margine per  l’attivazione di progetti complessi.   Se non si azioneranno queste leve il Bonus planerà in un piu’ percepito Malus.  Avrà accontentato qualche occasione, certo anche interessate, ma avrà svilito una intuizione di  grande respiro, affossata da manchevolezze di questo nostro splendido paese, manchevolezze che  anche in questa occasione si sono fatte avanti irrisolte da anni e che se non si procede come da  tempo tutti diciamo rimarranno tali ad appesantire un sistema che non sta funzionando da paese  moderno". 

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