Incendio devastante all'ex Arena, le indagini: è certa la "mano umana"
Sul posto, per tutta la giornata di martedì, sono stati operativi una decina di vigili del fuoco con altrettanti mezzi, per la messa in sicurezza dell'area, la ricerca di eventuali deceduti (spesso il capannone in disuso veniva utilizzato come ricovero)
Elementi chiari sull'origine del vasto incendio all'ex stabilimento Arena di Gatteo non sarebbero ancora emersi. Sul posto, per tutta la giornata di martedì, sono stati operativi una decina di vigili del fuoco con altrettanti mezzi, per la messa in sicurezza dell'area, la ricerca di eventuali deceduti (spesso il capannone in disuso veniva utilizzato come ricovero di senza tetto) e per investigare sull'origine del rogo. Le indagini sono in mano ai carabinieri della compagnia di Cesenatico, in particolare del Nucleo Radiomobile.
Per gli inquirenti che ci sia stata una “mano umana” dietro l'incendio è un fatto quasi certo. Il rogo si è sviluppato all'interno dei locali, che non sono dotati di corrente elettrica da sette anni, da quando lo stabilimento chiuse. Le condizioni atmosferiche (freddo e assenza di vento) portano ad escludere altre possibili cause accidentali. Ma in che circostanze si siano sprigionate le fiamme è ancora un rebus. L'ipotesi “base” è che si sia trattato di un rogo – acceso da qualche senza tetto presente all'interno -, poi sfuggito di mano. Tuttavia non sono state rinvenute tracce di focolari, anche precedenti. Non si escludono tuttavia anche altre potenziali piste.
Lo stabile e l'area, di circa 13mila metri in totale, appartengono ad una società srl della provincia di Campobasso, attualmente in liquidazione. I responsabili non hanno indicato circostanze di minacce o possibili ritorsioni. L'area era stata oggetto di ispezione domenica mattina, con il sopralluogo di un custode residente in zona, che non ha notato niente di strano due giorni prima del devastante incendio. La puzza acre e il fumo nero che si sono diffusi su Sant'Angelo di Gatteo derivano in gran parte da materie plastiche attinte dalle fiamme. Il capannone è in cemento e non risulta la presenza di amianto. Sono in corso ulteriori accertamenti dei carabinieri.
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