Incidenti, pedoni e ciclisti morti pre e post-lockdown. L'osservatorio: "Puntare sulla prevenzione"
Dall’Osservatorio per la sicurezza stradale un invito a puntare sulla prevenzione per ridurre il numero di vittime
Mauro Sorbi, Presidente dell'Osservatorio per l’educazione alla sicurezza stradale, approfondisce alcune statistiche che riguradano i decessi di ciclisti e pedoni ante e post-lockdown. Si tratta di incidenti stradali nel periodo che va dal 1 gennaio all'8 marzo del 2020 e nello stesso periodo del 2021. Dall’Osservatorio per la sicurezza stradale un invito a puntare sulla prevenzione per ridurre il numero di vittime.
"La comparsa della pandemia sanitaria, con conseguente lockdown dal 9 marzo 2020, ha ridotto sensibilmente la mobilità con conseguente diminuzione di incidenti stradali a cui corrisponde però una maggior gravità degli stessi. Anche il confronto dei dati relativi all’area regionale dei decessi di ciclisti e pedoni nel periodo 1° gennaio- 8 marzo 2020 (ante comparsa pandemia e prima dell’inizio del lockdown) con il periodo analogo del 2021 (in piena terza ondata pandemica) lo evidenzia nella sua crudezza".
Anche se a Cesena si registra un lieve miglioramento: 2 ciclisti deceduti nel 2020 contro uno nel 2021. Per quanto riguarda invece i pedoni invece zero morti nel 2020 e zero nel 2021.
L’Osservatorio suggerisce a tutti questi utenti della strada di indossare un giubbetto catarifrangente (già obbligatorio per i ciclisti fuori dai centri abitati), per contrastare i rischi creati dal buio, dalla scarsa illuminazione della strada e dall’uso di abiti scuri o mimetici che lo rendono un possibile bersaglio. Di notte, infatti il rischio di incidente è tre volte più alto che durante il giorno.
Per i pedoni, inoltre, si propone anche l’utilizzo di sistemi di illuminazione da inserire nelle pettorine dei cani quando si passeggia e di camminare su un’unica fila lungo le strade fuori dai centri abitati, aumentando di fatto la sicurezza, come previsto nell’articolo 190 del Codice della Strada che stabilisce che: “da mezz’ora dopo il tramonto del sole a mezz’ora prima del suo sorgere, i pedoni che circolano sulla carreggiata di strade esterne ai centri abitati, prive di illuminazione pubblica, devono marciare su unica fila”.
Il giubbetto catarifrangente è già presente come dispositivo obbligatorio all’interno dei veicoli e quindi non necessita di un ulteriore acquisto.
"La sicurezza dei ciclisti è garantita anche dalla loro visibilità, statuita dall’articolo 182 comma 9 bis del Codice della Strada che prevede che indossino giubbotto o bretelle retroriflettenti ad alta visibilità quando circolano in galleria e fuori dai centri abitati da mezz’ora dopo il tramonto a mezz’ora prima del suo sorgere. Anche dalla tecnologia può venire un aiuto per migliorare la sicurezza delle strade. Grazie ai nuovi strumenti il futuro potrebbe essere quello di prevedere varie forme di illuminazione o di segnalazioni luminose delle strisce pedonali per rendere più visibili pedoni e ciclisti".