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Incidenti stradali

Sangue sulle strade, Biserni: "E' un terreMoto"

Su 18 vittime da inizio anno in provincia di Forlì- Cesena, 6 i motociclisti. Nel 2011 nella provincia furono 46 le vittime della strada di cui addirittura 19 motociclisti (43%)

Su 18 vittime da inizio anno in provincia di Forlì- Cesena, 6 i motociclisti. Nel 2011 nella provincia furono 46 le vittime della strada di cui addirittura 19 motociclisti (43%). Sono i dati illustrati da Giordano Biserni, presidente di Asaps, al termine di un weekend terribile per gli appassionati di due ruote sulle strade della Romagna. “Ormai ci siamo anche stancati di lanciare appelli alla prudenza e al rispetto delle norme di comportamento – ha detto Biserni -. Secondo alcuni siamo patetici”.

“Forse è vero – continua il presidente di Asaps -. Però 15 motociclisti morti sulle strade nel fine settimana, pari al 56% del totale delle vittime (e ci riferiamo ai soli dati del Ministero dell'Interno che conteggiano i soli incidenti rilevati dalla Polizia Stradale e dai Carabinieri, ai quali dovranno poi essere aggiunti i dati dei rilievi delle Polizie Locali e arriveremo almeno a quota 20), sono un numero che deve far impennare le coscienze”.

Prosegue Biserni: “Eravamo abbastanza ottimisti perché nel 2012 i 126 motociclisti morti in Italia nei fine settimana fino ad oggi, facevano segnare comunque un calo di oltre il 20% rispetto al 2011. Ma questo fine settimana ci consegna dati di mortalità assurdi ed elevatissimi. Siamo di fronte al solito TerreMoto  settimanale, ma anche giornaliero, che sconvolge tante famiglie. Ma questa volta la natura non c'entra niente sono soli i comportamenti umani sulle due e quattro ruote (velocità, distrazione, alcol) a provocare le onde sismiche del dolore e le tragedie umane”.

Nel weekend sono due i motociclisti morti nel cesenate, altrettanti nel riminese. Biserni sottolinea che “è ora di impegnarsi di più sul versante dei controlli di polizia, sulla messa in sicurezza delle strade (guard rail in testa) e sulla necessità di assumere coscienza, con una revisione dei comportamenti dei conducenti (tutti), di un segmento della mobilità stradale che entro pochi anni, pur con percorrenze minime e con un parco mezzi pari a poco più del 20% del totale raggiungerà il 50% delle vittime della strada. Assurdo”.
 

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