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Incidenti stradali

Ragazzino morto a S.Giorgio, "quel bicibus non aveva gli accompagnatori"

Lo choc a scuola è stato comprensibilmente grosso e per questo alcuni genitori che avevano aderito al progetto di Bicibus hanno annunciato la loro rinuncia, con la restituzione delle pettorine e dei caschetti distribuiti dal Comune

Con la scomparsa del piccolo Pietro Pirini, il ragazzino di 12 anni morto venerdì mattina investito in bicicletta da un'auto nei pressi di San Giorgio, lo choc a scuola è stato comprensibilmente grosso e per questo alcuni genitori che avevano aderito al progetto di Bicibus hanno annunciato la loro rinuncia, con la restituzione delle pettorine e dei caschetti distribuiti dal Comune.

Il Bicibus, come il Piedibus, è il servizio promosso dal Comune di Cesena per favorire la mobilità alternativa degli studenti. Spesso negli orari di ingresso e uscita dalle scuole elementari è facile incontrare le colonne di bambini a piedi, sotto la sorveglianza di adulti volontari. Un modo per educare i bambini, decongestionare il traffico cittadino e rendere un momento di crescita il percorso casa-scuola. Da qualche tempo il Comune di Cesena ha organizzato anche tre percorsi non a piedi, ma in bici, per gli studenti più grandi delle scuole medie: alla scuola media Plauto, alla scuola di via Anna Frank e, appunto alla scuola media di San Giorgio, quella in cui si è verificata la tragedia di venerdì scorso.

La morte di Pietro Pirini è avvenuta nell'attuazione di questo progetto: i 6 bambini del gruppetto avevano infatti le pettorine e i caschetti del 'bicibus', ma non l'accompagnamento dei due adulti, come in teoria era previsto nel progetto promosso dal Comune. Il dolore in questo momento è grosso e nessuno intende polemizzare inutilmente, tanto meno le famiglie che hanno segnalato queste “anomalie”. Così come quella che il Bicibus a San Giorgio è stato organizzato in strade di campagna, sostanzialmente prive di segnaletica specifica.

Ragazzino in bicicletta investito: è grave (Foto Davide Sapone)



Interpellata sulla vicenda l'assessore all'Ambiente Francesca Lucchi premette: “Non sappiamo della volontà di alcune famiglie di uscire dal progetto 'bicibus'. In questo momento così doloroso è comprensibile che le famiglie e la scuola siano traumatizzati, come d'altra parte lo siamo anche noi. Il primo pensiero è di vicinanza alla famiglia del bambino”. L'assessore spiega il progetto: “Il bicibus è un bel progetto per muoversi in modo differente, il Comune lo promuove, fornendo pettorine e caschetti e realizzando corsi di educazione stradale con la Polizia Municipale. Poi, però, lo lascia in gestione alla scuole e alle famiglie stesse”.

L'assessore precisa poi che, dei tre percorsi di bicibus attivati, “due vedono tuttora la presenza di adulti accompagnatori”, mentre per quello realizzato alla scuola media di San Giorgio “gli adulti non c'erano da alcuni mesi, in quanto si era fatta la scelta a scuola di consentire ai ragazzi di andare da soli. Come Comune non lo sapevamo, per noi era scontato che ci dovessero essere degli adulti. Lo dico senza alcuna polemica”. E' anche bene precisare che, per come si è ormai delineata la dinamica dell'incidente, la tragedia forse si sarebbe verificata lo stesso. E' impossibile dirlo con certezza, così come è impossibile dire, col senno del poi, cosa avrebbe comportato la presenza di un adulto accompagnatore in quel momento fatale.

L'assessore Lucchi promette anche un ripensamento del progetto: “Ora l'anno scolastico è ormai agli sgoccioli. Valuteremo col prossimo anno come riprendere con nuovi stimoli. Ora è il momento dello sconforto, per questo capiamo anche i genitori degli altri studenti del bicibus, Noi stessi siamo choccati”. Il funerale è stato già fissato, si terrà nella giornata di mercoledì.

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