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Cronaca

Inchiesta sul Cesena, dissequestrato circa la metà del patrimonio sotto sigilli

Resta sequestrato il contante messi sotto sigilli al conto corrente del Cesena Calcio, per un importo di circa 450mila euro, così come restano bloccati i beni dell'ex presidente Igor Campedelli

Resta sequestrato il contante messi sotto sigilli al conto corrente del Cesena Calcio, per un importo di circa 450mila euro, così come restano bloccati i beni dell'ex presidente Igor Campedelli e degli imprenditori Potito Trovato  e Coclite Mastrorazio. Invece hanno visto la restituzione dei propri beni Maurizio Marin, il commercialista Luca Leoni e Luca Mancini.

E' la decisione del tribunale del Riesame di Forlì (presidente Massimo De Paoli) sulla richiesta di dissequestro avanzata da tutte le parti dopo che un blitz della Guardia di Finanza aveva messo sotto sequestro beni, conti correnti e di deposito per un totale di 11 milioni di euro nell'ambito delle inchieste giudiziarie sulla precedente gestione del Cesena Calcio. Nei fatti, i beni immobili e mobili effettivamente trovati dalla Finanza ammontano a circa 3 milioni di euro e questo era l'importo che lo Stato si era "garantito" con il sequestro alla luce delle accuse di evasione fiscale. In caso di condanna definitiva, infatti, questi beni sarebbero stati confiscati se non fossero state versate le tasse riconosciute come evase. Ora questo patrimonio si assottiglia ulteriormente, in quanto circa la metà di questi beni è tornato ai loro proprietari per effetto della sentenza del Riesame, che ha quindi valutato diversamente le carte prodotte dalla Procura della Repubblica. Riporta la notizia la stampa locale di mercoledì.

Inchiesta sul Cesena calcio

Secondo il provvedimento iniziale del Gip di Forlì Luisa Del Bianco, eseguito poi dalla Finanza, si imponeva di “congelare” 3,6 milioni dell'Ac Cesena, 733.136 euro di Igor Campedelli. Altra quota particolarmente elevata è quella da sequestrare all'imprenditore Potito Trovato, per un totale di 2.916.806 euro, Maurizio Marin per un valore di 1.536.927 euro e Luca Mancini con una cifra di 1.260.056 euro. A Coclite Mastrorazio e vengono posti sotto sequestro circa 300mila euro. Di fatto restano in vigore i sequestri operati nei confronti della società attualmente guidata da Giorgio Lugaresi, e quelli di Campedelli, Trovato e Mastrorazio.

> BLITZ DELLA FINANZA: 11 MILIONI DI EURO SEQUESTRATI

L'INDAGINE - L’attività investigativa, durata quasi due anni e conclusasi nel novembre del 2015, ipotizza un sodalizio tra il presidente di allora del Cesena Calcio Campedelli, quattro imprenditori e due commercialisti cesenati i quali, a vario titolo, abusando delle proprie specifiche posizioni “di fiducia” nonché - in alcuni casi - dei più alti incarichi dirigenziali all’interno del club calcistico, avrebbero posto in essere una serie di raggiri contabili ed amministrativi attraverso la predisposizione e l’utilizzo di documenti falsi finalizzati a procurarsi indebiti risparmi d’imposta ed alla creazione di “fondi neri” a discapito delle casse della A.C. Cesena S.p.A. Le accuse mosse riguardano i reati di emissione e utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, omesso versamento IVA, simulazione di reato, appropriazione indebita, riciclaggio e falso in bilancio.

E’ proprio al termine delle indagini eseguite dagli investigatori della Compagnia della Guardia di Finanza di Cesena che il procuratore capo Sottani aveva avanzato al Tribunale la proposta di sequestro preventivo finalizzata alla confisca per l'equivalente del presunto profitto indebito, al fine di scongiurare il rischio che gli indagati si spogliassero delle loro proprietà mobiliari e immobiliari, al fine di sottrarsi alla successiva azione di recupero delle tasse evase. Il giudice per le indagini preliminari Del Bianco ha accolto la richiesta del Procuratore e disposto il provvedimento di sequestro preventivo.

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