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Cronaca

Rendiconto 2017, la situazione economica del Comune: avanzo di oltre 39 milioni di euro

Sul piano contabile, il rendiconto 2017 presenta un avanzo di oltre 39 milioni di euro (uno fra i dati più bassi in Regione), dei quali oltre 25 milioni sono rappresentati da fondi imposti dalle normative

La Giunta ha approvato lo schema del bilancio consuntivo 2017 del Comune di Cesena, che andrà in discussione nella prossima seduta di Consiglio comunale. In una lettera ai Consiglieri, il sindaco Paolo Lucchi ed il vicesindaco Caro Battistini hanno fornito i dati più rilevanti del rendiconto 2017, con una particolare attenzione per le risorse impegnate a favore delle famiglie, del contenimento della pressione fiscale, della diminuzione della spesa pubblica e degli investimenti.

Sul piano contabile, il rendiconto 2017 presenta un avanzo di oltre 39 milioni di euro (uno fra i dati più bassi in Regione), dei quali oltre 25 milioni sono rappresentati da fondi imposti dalle normative. Rilevante il dato sulla pressione tributaria, che per Cesena si attesta a 644 euro: il valore più basso fra i Comuni capoluogo dell’Emilia-Romagna. Ciò non ha comunque prodotto un contenimento dei servizi rivolti alle famiglie che, grazie al sistema di tariffazione basato sull’Isee ed a parità di servizio erogato, nell’ultimo triennio hanno risparmiato oltre 500mila euro.

Grande attenzione è stata posta sul versante del controllo della spesa pubblica, che registra un significativo  calo per la parte relativa alla gestione della macchina comunale ed in particolare su costo del personale ed oneri finanziari (questi ultimi, diminuiti grazie alla notevole riduzione dell’indebitamento del Comune). Sindaco e vicesindaco rivendicano "i risultati positivi contenuti nel rendiconto 2017", indicando come essi "siano il frutto di precise scelte politiche, all’interno delle quali il Consiglio comunale ha mantenuto un importante ruolo di confronto e dibattito".

Entrate

Le entrate tributarie sono state 63.204.568,99 euro su un totale di entrate correnti pari a 86.782.177,77 euro (il 72,83%): esse sono risultate in aumento rispetto al 2016 per 741.182,2 euro (in gran parte derivato dall’incremento della Tari, in virtù del recupero di evasione, arrivato a 698.124,37 euro. I versamenti Tari sono relativi alle utenze domestiche per 41.994 e a quelle non domestiche per 6.076). Per quanto riguarda i tributi, risultano in calo quelli relativi alle pubbliche affissioni, la Tasi, il Fondo di Solidarietà Comunale e l’ICI (ormai residuale); risultano in aumento, oltre che la Tari, l’imposta di soggiorno, l’addizionale Irpef e l’Imu. In merito all’Imu, va osservato che sono in crescita sia i versamenti effettuati spontaneamente dai contribuenti sia il recupero di evasione e i ravvedimenti, per le 99.350 unità immobiliari della città. Le entrate tributarie pro capite misurano l’effettiva pressione tributaria e per il 2017 hanno segnato 653,21 euro.

"I trasferimenti ricevuti dal Comune di Cesena ormai sono quasi nulli ed ulteriormente in calo - annunciano Lucchi e Battistini - essi infatti sono scesi da 3.807.000 euro del 2016 a 2.973.000 euro del 2017. Venendo poi alle entrate extra tributarie, il trend si mostra in riduzione da 26.599.815,74 euro nel 2015, a 22.502.732,94 euro nel 2016, fino a 20.604.747,60 euro nel 2017. In particolare sono calate complessivamente le rette, i canoni, la Cosap, i diritti e rimborsi vari (in totale nel 2017 pari a 8.888.539,68 euro, il 17,3% in meno rispetto al 2015) .I proventi da contravvenzioni sono diminuiti di 3,2 milioni di euro, da 9,5 milioni di euro a 6,3 mln di euro nel triennio (-33,6%). Le altre entrate si sono complessivamente ridotte, mentre sono stabili i dividendi provenienti dalle società partecipate. Per quanto riguarda le rette, in ragione della scelta effettuata dall’amministrazione di sostenere le famiglie attraverso l’applicazione personalizzata dell’Isee, si è registrato un risparmio per le famiglie cesenati con figli che nel triennio è stato complessivamente di 399.862,71 euro (-15,26%) per i bambini che frequentano le scuole materne; di 132.300,08 euro (-19,22%) per le mense nelle scuole primarie e di 43.554,48 euro (6,06%), per i nidi. Contemporaneamente sono cresciuti i contributi erogati alle famiglie per la frequenza ai nidi da 536.634,99 euro a 720.000 euro (+ 25,4%)".

Spesa

"Sul fronte delle uscite, analizzando l’andamento dell’ultimo triennio, le politiche di revisione e qualificazione della spesa messe in atto in questi anni si sono tradotte in un dato complessivo nettamente in diminuzione - annunciano gli amministratori -. La spesa per il personale è calata da 20,939 milioni di euro nel 2015 a 20,128 milioni di euro nel 2017; per gli oneri finanziari da 5,034 milioni di euro nel 2015 a 3,034 milioni di euro nel 2017; per beni, servizi e trasferimenti da 62,021 milioni di euro nel 2015 a 57,997 milioni di euro nel 2017. Va segnalato che, pur in presenza di una spesa in calo generale, i servizi scolastici e i servizi sociali hanno avuto viceversa un incremento, e dal 23,1% del totale della spesa nel 2015, sono cresciuti a 4,773 milioni, il 25,4% del totale. Ciò significa che l’attenzione alla spesa non ha significato colpire i servizi ai cittadini, sui quali invece si è continuato e si continua ad investire. Anche la spesa per Cultura e Turismo è aumentata, da 2,530 milioni di euro nel 2015 a 3,079 milioni di euro nel 2017 (dal 4,07% al 5,3% del totale). Oltre a questi servizi, sono aumentate anche le spese relative al verde pubblico, ai servizi di logistica e supporto, all’Università, allo Sviluppo e Imprese, al Progetto Giovani e Progetto Donna, allo Sport, ai Servizi al cittadino, al Ced. Sono risultate in calo invece le spese per l’Edilizia Pubblica (in particolare il costo dell’illuminazione pubblica, grazie ad una revisione dei contratti di fornitura), tributi e ragioneria, Governo del Territorio, Infrastrutture e Mobilità, Patrimonio e servizi amministrativi, Organizzazione, Polizia Municipale, Quartieri, staff e controlli, Tutela dell’ambiente e territorio".

Investimenti

"Nel 2017 sono stati attivati investimenti per 22.317.500,41 euro, tornando così ai livelli elevati del 2015, quando erano stati 23.576.192,24 euro, (nel 2016 vi era stato un calo importante a 13.762.939,13 euro - illustrano Lucchi e Battstini -. Le entrate in conto capitale, necessarie per coprire gli investimenti, sono state garantite in particolare da un piano straordinario di alienazioni finanziarie che ha consentito di incassare 12.318.401,69 euro: nella maggior parte tale importo è derivato dalle azioni di Hera, di Cesena Fiera e di Serinar. Tra gli investimenti, sia in entrata che in uscita, è presente anche la cessione del Parco di Levante di Cesenatico, con in cambio l’acquisizione di azioni di Romagna Acque, per un valore di 3.258.769,86 euro. Tra gli impegni assunti sugli investimenti, vanno segnalati gli interventi principali: 2.950.000 euro per il terzo lotto della Biblioteca Malatestiana; 1.000.000 euro per il progetto di videosorveglianza e sicurezza della città; 1.500.000 euro per la ciclabile della via Emilia; 550.000 euro per la sede del quartiere a Ponte Abbadesse; 1.214.721 euro per la ristrutturazione della scuola primaria di Martorano; 1.300.000 euro per l’adeguamento dello stadio Comunale in vista dei campionati europei Under 21 del 2019; 1.000.000 euro di progetti partecipati decisi direttamente dai cittadini; 1.869.995,84 euro per riduzione del rischio sismico nelle scuole comunali; manutenzioni diffuse nella viabilità, nel verde, negli impianti sportivi".

"Inoltre occorre ricordare come attualmente avviene il ciclo degli interventi: le opere pubbliche devono avere, al momento dell’approvazione del progetto esecutivo, una copertura finanziaria integrale; la gara deve essere bandita entro l’esercizio (quindi con risorse entrate già nella disponibilità del bilancio, con progetti esecutivi già approvati e impegni di spesa già assunti) - aggiungono -. Il cronoprogramma degli investimenti determina quindi l’ammontare del Fondo Pluriennale Vincolato, in cui confluiscono le opere pubbliche già finanziate negli anni 2016 e precedenti in corso di realizzazione e quelli dell’anno 2017. Il nostro Fondo Pluriennale Vincolato è quindi stato determinato in 31.862.258,41 euro. Un’ultima valutazione va fatta sull’indebitamento del Comune. Il debito residuo al 31 dicembre 2017 ammonta a 17.398.348,05 euro, in ulteriore e continuo calo rispetto al trend degli ultimi anni; ciò comporta naturalmente una riduzione della spesa corrente per oneri finanziari (nel 2017 scesa a 3.034.127,86 euro). Il debito pro capite si attesta quindi a 179,8 euro, uno dei più bassi in assoluto nella Regione. Infine i tempi di pagamento: nel 2017 gli uffici comunali hanno pagato i fornitori in media in 20,66 giorni in ulteriore calo rispetto ai 21,37 giorni del 2016 ed ampiamente sotto il tetto dei 30 giorni previsto dalle normative".
 
"Nel 2017 vi è un aumento significativo del valore delle immobilizzazioni materiali nell’attivo rispetto al 2016, dovuto in modo rilevante dalla rilevazione inventariale delle raccolte di beni librari antichi della Biblioteca Malatestiana, per l’importo di 262.694.800 euro, valutati sulla base del loro valore assicurativo o suggerito dalla Soprintendenza. Naturalmente si tratta di beni demaniali di valore culturale facenti parte dell’attivo patrimoniale, a fronte del quale è stato appostato nel passivo patrimoniale un pari accantnamento fra le riserve indisponibili - concludono -. I dati del rendiconto 2017 restituiscono la fotografia di un Comune sano dal punto di vista finanziario, che nel corso degli anni ha saputo riqualificare la spesa per ottenere risparmi importanti pur a fronte di un’attenzione crescente nei confronti delle famiglie, delle nuove povertà, dei servizi scolastici, educativi e culturali. Un Comune che non ha rinunciato agli investimenti, mettendo in campo azioni volte ad intervenire sulle infrastrutture, sulla riqualificazione degli spazi pubblici e sulla messa in sicurezza della città. Tali risultati naturalmente non sono il frutto di una mera gestione tecnica del Comune, ma di scelte politiche di fondo, per le quali il Consiglio comunale è stato il luogo centrale del confronto e della discussione che, seppur spessi accesa, continua a rappresentare il perno della democrazia e della convivenza cittadina".

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