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Cronaca Savignano sul Rubicone

L'ultramaratoneta porta a termine l'impresa: 800 km percorsi in 9 giorni

Il percorso che ha seguito è stato quello del fiume Po dalla sorgente sul monte Monviso fino al delta.

L'ultra maratoneta Marco Barbieri di Savignano sul Rubicone ha portato a termine la sua nuova impresa percorrendo a piedi 800 km in 9 giorni. Il percorso che ha seguito è stato quello del fiume Po dalla sorgente sul monte Monviso fino al delta.

Marco racconta: "tutto il necessario era su un carrello che spingevo. Dentro c'era il cibo per il viaggio, vestiti adatti al freddo ed alla pioggia, il sacco a pelo, un fornellino ed ovviamente un paio di scarpe di riserva. Alternavo corsa e camminata per poter percorrere circa 90km al giorno, dormendo sotto le stelle nel mio sacco a pelo. Le giornate non erano più scandite dall'orologio ma dal sole, sentivo il fresco del mattino, l'afa del primo pomeriggio, ed il buio della notte. Il momento più difficile l'ho avuto vicino a Pavia, quando mi sono reso conto che avrei percorso 150km in più rispetto alle mie previsioni e che le caratteristiche del percorso non mi permettevano le medie di percorrenza che avevo immaginato. In quel punto stavo attraversando una interminabile traccia di ghiaia non compattata che faceva affondare le ruote del mio passeggione, la fatica pareva insopportabile ed è sceso il buio. Sapevo che avrei dovuto uscirne con le mie forze, l'ipotesi di tornare a casa prima del previsto non volevo proprio accettarla. Così mi sono seduto, mi sono scaldato un piatto di pasta con il mio fornellino e ho ripensato a quante volte avevo sognato quella avventura".

"E' stato il momento del viaggio più difficile - ha continuato Barbieri - ma anche il più formante, dove ho maturato i pensieri più profondi, ho trovato l’essenza del mio andare. Ho capito come una motivazione ben radicata possa farci superare barriere ed ostacoli che non ci aspettavamo, vivendo fuori dalla zona di comfort a cui siamo abituati. Compiere un viaggio così lungo, senza necessità di un camper di supporto, nè di alberghi o ristoranti ma facendo tutto con il mio sacco a pelo e la mia sportina di cibo portato da casa, mi ha dato un senso di libertà mai provato. Libertà anche economica avendo affrontato l'impresa con la sola forza delle mie gambe e della mia volontà. Il punto fondamentale è stato quello di cercare l'essenziale, e dopo questa esperienza ho cambiato idea su questo concetto. Avevo deciso che sarei stato completamente da solo in questo viaggio, senza assistenza, senza camper al seguito, senza un volto amico nei momenti di disperazione; nonostante questo non ho mai mollato la presa sul mio sogno".

"Mi ritengo molto fortunato perché quando ho raccontato la mia idea, mia moglie mi ha sempre sostenuto, pur dovendo badare alla casa ed ai nostri tre bimbi piccoli. Questa esperienza mi ha permesso di ricreare una scala di valori che dal viaggio ho riportato nella vita quotidiana. Dopo una avventura del genere non vedevo l’ora di sentire mia moglie e i miei figli, bere una birra con un amico o dormire in un letto valdo, non certo bei vestiti o oggetti inutili. Mi sono reso conto di poter tracciare veramente il percorso della mia vita senza essere condizionato dalla fatica e dalla pigrizia. Auguro a tutti di poter vivere almeno una volta nella vita il proprio sogno nel cassetto, io mi ritengo fortunatissimo perché ho vissuto il mio sogno lungo 800km" ha concluso Marco Barbieri

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