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Cronaca

Il virus si diffonde tra i più piccoli e gli adolescenti, appello dei pediatri: "Vacciniamo i nostri figli senza indugi"

Domenica 30 gennaio Ausl Romagna aderisce al secondo Open day regionale dedicato ai giovani e giovanissimi che hanno dai 5 ai 19 anni di età

Domenica 30 gennaio Ausl Romagna aderisce al secondo Open day regionale dedicato ai giovani e giovanissimi che hanno dai 5 ai 19 anni di età, aumentando il numero delle sedi vaccinali disponibili che passano da 4 a 8.

A Cesena l’hub prescelto per l’open day è la Pediatria di Comunità di piazza Anna Magnani 147 dalle 9 alle 19. Aperta alle vaccinazioni anche la Pediatria di Comunità presso l’Ospedale Marconi, in via Cesare Abba 102, a Cesenatico dalle 9 alle 14. 
Ausl Romagna ricorda che per accedere non occorre la prenotazione. Il minore deve essere accompagnato alla vaccinazione da uno o entrambi i genitori o da un loro delegato. La modulistica è disponibile sul sito di Ausl Romagna al link https://www.auslromagna.it/ricerca/download/covid-19-vaccinazione/moduli-consenso-vaccinazione-minori

Ecco l'appello dei pediatri

"E’ vero che l’infezione nei bambini e adolescenti è spesso asintomatica o poco sintomatica, ma proprio perché è in questi momenti sempre più diffusa, ci sono dei casi complicati anche in età pediatrica-adolescenziale, sia per l’infezione acuta, sia per i possibili rischi a distanza - è l'osservazione dei pediatri -. Nelle pediatrie della Romagna da inizio gennaio si stanno ricoverando da 1-2 bambini al giorno per infezione da Covid e il ricovero non è mai una esperienza piacevole per il bambino e la famiglia. La speranza è che con questa variante Omicron non ci siano le complicanze a distanza (tra questi la famosa malattia infiammatora multi sistemica, MIS-C e l’aumento dimostrato dei casi di diabete), ma non abbiamo alcuna sicurezza per dirlo".

Proseguono i pediatri: "La larga diffusione del virus sta continuando a limitare tutti quelli che sono i diritti dei nostri bambini-adolescenti in merito alla loro doverosa frequenza della scuola, dei compagni, delle attività sportive e di tutto quello riguarda la loro crescita educativa e di vita, fatta di relazioni, gioco e vicinanza con gli amici e le persone care. I danni di una privazione di questi diritti a distanza (ma anche ora) può avere conseguenze che vogliamo e in parte possiamo evitare".

"Nella scelta di prevenzione di questi rischi dovuti all’infezione c’è il vaccino - esclamano i pediatri -, con milioni di dosi che sono state somministrate da chi ci ha preceduto nella campagna vaccinale in altre nazioni. Il vaccino previene la malattia nel 90% dei casi. Lo sanno bene gli adolescenti che sono corsi a vaccinarsi, senza problemi e con documentati vantaggi per le ragioni dette. Il vaccino non è pericoloso: su oltre 9 milioni di dosi somministrate negli Stati Uniti si sono verificati pochi casi di dolore nelle sede di somministrazione, un po’ di malessere e un po’ di febbre, il tutto risolto in 1-2 giorni. La famosa miocardite si è verificata in 13 bambini su 9 milioni di somministrazioni nella fascia di età 5-11 anni ed è adeguatamente gestibile e superabile senza esiti. Va considerato che il rischio di miocardite dopo l’infezione da Covid è almeno 100 volte maggiore rispetto a quello del vaccino".
"Con la variante Delta e negli adolescenti il vaccino si è dimostrato efficace nel prevenire nel 90% dei casi la malattia infiammatoria sistemica (MIS-C) e sempre nel 90% dei casi le forme gravi che richiedono raramente un’alta intensità di cura e il ricovero in rianimazione (e anche i pochissimi casi di morte). Pensiamo che possa essere efficace per queste gravi complicanze anche nella fascia di età 5-11 anni - viene evidenziato -. Tutte le scelte che facciamo come pediatri insieme con i genitori e sentendo quando possibile il parere dei nostri bambini, sono rivolte a un bilancio dei benefici dei nostri interventi rispetto ai rischi. E per i motivi detti, i vantaggi della vaccinazione ci sono tutti e devono spingerci a un semplice gesto consapevole e motivato che è quello di “vaccinarsi” senza altri indugi".

Viene anche ricordato che "non ci sono specifiche controindicazioni per la vaccinazione. Non lo sono le patologie allergiche, l’asma, i difetti delle difese immunitarie che anzi rappresentano un’indicazione importante per la vaccinazione. Lo stesso vale per tutti i bambini che soffrono di malattie croniche e che sono a maggiore rischio di avere una infezione da Covid più importante. L’unica attenzione prima della somministrazione riguarda le rarissime pregresse reazioni anafilattiche a qualche eccipiente contenuto nel vaccino. Se si è avuta l'infezione (tampone positivo), è possibile fare un'unica dose di vaccino dopo 3-6 mesi dal contagio - chiariscono i pediatri -. E per vaccinarsi non occorre sapere se il bambino ha avuto o meno l’infezione. Il vaccino in chi ha avuto l’infezione non lo espone a rischi".

"La scelta vaccinale deve pensare a ora e anche al futuro - sottolineano i camici bianchi -. L’immunità da vaccino sembra essere più potente di quella da malattia e proprio per questo dobbiamo avere una base di protezione che ci servirà anche per i prossimi mesi-anni. Anche immaginando un vaccino in futuro adattato rispetto alle varianti ma che trova, in chi si è vaccinato, una base solida per favorire il “rinforzo” delle sue difese contro il virus".

"Come pediatri - proseguono - ci stiamo impegnando per sensibilizzare gli organismi preposti per arrivare ad una semplificazione di quelle che sono le attuali procedure scolastiche, per favorire la presenza dei bambini-adolescenti in classe ed evitare chiusure. La vaccinazione può favorire di arrivare a questa necessaria e doverosa semplificazione".

Domenica ci sarà il secondo open day dedicato ai giovani e giovanissimi che hanno dai 5 ai 19 anni di età. Da qui l'appello ai genitori: "Vacciniamo i nostri bambini e adolescenti ora. Crediamo che sia la scelta migliore, come gesto di scelta consapevole, fatta con la ragione e con il cuore. Ci spetta di accompagnare per mano i nostri bambini che possono usufruire della vaccinazione per garantire loro i diritti di salute, di educazione e di socialità di cui hanno urgente bisogno".

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