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Cronaca

Il velo islamico "made in Cesena" va forte su Tik Tok e sui social: "Ma che sia un atto di libertà"

Social, singles e imprenditrici. Questo è il ritratto di tre ragazze che, dopo aver aperto un negozio di moda musulmana a Bologna (il primo in Italia), sono riuscite a raddoppiare, aprendone un altro a Cesena

Social, singles e imprenditrici. Questo è il ritratto di tre ragazze che, dopo aver aperto un negozio di moda musulmana a Bologna (il primo in Italia), sono riuscite a raddoppiare, aprendone un altro a Cesena, la loro città. Keltoum, Fatiha e Zineb sono giovani con una grinta particolare e molta determinazione e che, per certi versi, hanno dovuto combattere ancora di più delle donne italiane, perché, pur essendo ormai cesenati d'adozione, sono di origine marocchina e la loro religione è l'Islam. "Ogni tanto capita ancora qualcuno che ci chieda se il negozio ce l'ha aperto nostro padre, nostro fratello o nostro marito - racconta Keltoum Kamali Idrissi, sorridendo - perché l'idea della donna musulmana si associa a un'oppressione che, spesso, non è veritiera. E noi, con molto orgoglio, spieghiamo, che l'abbiamo sognato e progettato noi il nostro negozio. E quello che ora abbiamo è tutto merito nostro. Ne andiamo molto fiere".

Il primo negozio di moda musulmana, dove si vendono abiti, libri e, soprattutto, veli realizzati con stoffe e colori particolari, l'hanno aperto tre anni fa a Bologna. Ed è stato subito un buon successo nonostante il periodo. E ora, dopo aver cercato il posto giusto (volevano un centro commerciale dove ci fosse inclusione e contaminazione tra negozi), sabato scorso hanno inaugurato "Hijab Paradise" a Cesena, in via Cervese 381, all'interno del centro commerciale all'aperto delle Vigne. Hijab, ricordiamo, è il normale foulard che copre i capelli e il collo della donna, lasciando scoperto il viso.

E ora come fate a gestire tutta la vostra attività? Bologna, Cesena, i Social...
Dobbiamo dividerci. Una andrà a Bologna e una a Cesena. E se tutti i negozi andranno molto bene, chissà, più avanti potremmo anche chiamare qualcuno ad aiutarci.

Ma siete in due o in tre?
Ad aprire i negozi siamo in due: io, Keltoum, e Fatiha Mouradi. Poi c'è Zineb, mia sorella, che cura soprattutto i contenuti dei Social. Per noi i Social sono molto importanti perché siamo diventate veramente forti su Tik Tok, Youtube, Facebook e Instagram. Abbiamo oltre 1000 mila followers. Molti seguono anche i nostri tutorial sui veli. Ci siamo ritrovate a essere un punto di riferimento senza rendercene conto. E se adesso abbiamo potuto aprire anche Cesena è perché i Social hanno fatto decollare il negozio di Bologna permettendoci di investire in un'altra attività. Insomma tutto è collegato. Ogni cosa va curata con attenzione.

Imprenditrici a 360°...
E' un gran bel lavoro. Se avessi soldi da investire avrei moltissime idee. Penso che ci siano ancora vari business da avviare nel mercato che si rivolge ai musulmani. Mi riferisco a ristoranti dove poter mangiare un certo tipo di carne, o piatti senza strutto. Oppure a piscine o Spa dove anche le musulmane possono fare bagni e saune in tranquillità. Ci sarebbe molto da fare. E questi sono solo esempi.

Cosa si può trovare nei vostri negozi?
Si tratta di "modest fashion" (letteralmente moda modesta). Una moda che non è attillata ma femminile, che è al passo con i tempi ma non dimentica i precetti in base ai quali si fonda un abbigliamento islamicamente corretto. Il negozio è uno scrigno che racchiude preziosi abiti e accessori per ispirare ad ogni donna un look elegante e ricercato, per essere sempre di tendenza in ogni occasione. L'obiettivo è togliere il senso di tristezza che spesso accompagna la visione di una donna musulmana che porta il velo. Da noi il foulard è bello, colorato, elegante. Ed è un piacere indossarlo perché è una scelta, non un'imposizione. In più nel negozio teniamo anche altre cose, come il Corano e altri libri.  

Che rapporto avete col velo?
Il mio velo è sinonimo di libertà. Una scelta studiata e ben ponderata. Una scelta, che come ho già detto, una donna fa nel suo privato con Dio e la fa a seconda delle sue valutazioni.  

Cosa pensi di un uomo che impone il velo alla donna?
Penso sia una cosa triste costringere una donna a fare una cosa senza che lei possa scegliere. La donna ha il cervello e la capacità di pensare, ragionare e scegliere, perciò costringerla a fare una cosa che non vuole è una violazione dei suoi diritti. A livello religioso non ci dev'essere costrizione da parte dei terzi (che siano uomini o donne) ma va fatta perché ci si crede e ci si vuole esprimere in quel modo. 
 

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