rotate-mobile
Mercoledì, 17 Aprile 2024
Cronaca

Il Progetto di riqualificazione di Formignano star dell'architettura

Il progetto di riqualificazione di Formignano sta diventando una vera star dell'architettura. E' primo classificato al premio di architettura IQU (Innovazione e Qualità Urbana) promosso dalla Maggioli Editore

Il progetto di riqualificazione di Formignano sta diventando una vera star dell’architettura. E’ primo classificato al premio di architettura IQU (Innovazione e Qualità Urbana) promosso dalla Maggioli Editore in collaborazione con l’Università di Ferrara, distinguendosi tra oltre 50 progetti partecipanti al concorso. È al primo posto tra i 12 progetti selezionati dall’Osservatorio sull’architettura sostenibile in Emila Romagna, bando al quale hanno concorso più di 40 progetti.

E come se ciò non bastasse, è stato scelto fra i 420 progetti che hanno partecipato al bando per la pubblicazione nel terzo volume della serie editoriale LineaGiArch "Progetti di giovani architetti italiani" edito dalla UTET Scienze Tecniche. Questi riconoscimenti porteranno il progetto in mostra nei prossimi mesi presso: il MAXXI di Roma, la Triennale di Milano e l’Ecocasa Expò di Reggio Emilia.

Un nuovo volto per il  borgo minerario - Grazie a questo ampio intervento di riqualificazione urbana, pianificato dal Comune e realizzato da Hera, che ha affidato la progettazione all’architetto Piraccini dello Studio Acanto, la frazione di Formignano dal 9 ottobre 2010 ha assunto una nuova fisionomia. I  lavori diffusi di bonifica ambientale e di sistemazione stradale e, soprattutto,  la creazione di un sistema di piazze e spazi pubblici hanno conferito un’identità architettonica riconoscibile al borgo minerario, rendendolo molto più gradevole e accogliente.

L’investimento di Hera - L’importo complessivo delle opere ammonta a 1 milione e 59mila euro, somma coperta con il fondo creato sulla base di un accordo di programma risalente agli anni ‘90 tra Amga, cui è subentrata Hera, ed il Comune di Cesena, che prevedeva l’accantonamento di 3 lire per ogni kg di rifiuti stoccato nella discarica della Busca per finanziare interventi di carattere ambientale nella zona circostante l’impianto.

I dettagli de progetto di riqualificazione - Il progetto è stato sviluppato tenendo conto dell’identità storica del borgo di Formignano, dominato dalla presenza delle miniere di zolfo. Si può dire che protagonista del progetto è lo zolfo, attraverso riferimenti diretti all’industria mineraria, ma anche tramite riferimenti ai principi filosofici attribuiti al minerale. Fra le opere realizzate, degna di nota la mura di sostegno che, con il suo  andamento frammentato, ripercorre quello della muratura preesistente, quasi cancellata dall’erosione prodotta da una vecchia frana.

Nella parte inferiore la struttura in cemento armato scompare dietro al pietrame a secco contenuto in gabbioni di rete metallica, mentre il lato superiore è rivestito in lastre di acciaio corten che, raggiunta la sommità, formano una balaustra. La scelta di questo materiale (che sotto l’azione degli ossidi di zolfo presenti nell’aria sviluppa una patina superficiale di ruggine che ne stabilizza la corrosione) è stata dettata proprio dalle sue particolari qualità cromatiche, che richiamano l’archeologia industriale evocata dagli antichi carrelli da trasporto riportati sulle mura in direzione della miniera.

Sono state individuate tre piazze che si articolano su livelli differenti e per la pavimentazione la pietra utilizzata è l’Alberese, un’arenaria proveniente da una cava del vicino Comune di Sarsina, nella quale sono presenti venature ferrose della pigmentazione simile a quella del ferro ossidato. Nella piazza situata a livello della strada e in quella a quota superiore, si trovano due inserti paralleli di acciaio corten, che definiscono una forma circolare all’interno della quale la pavimentazione cambia con l’utilizzo di piccoli blocchi spacco posati  a cerchi concentrici, che vanno a chiudersi attorno ad un grosso albero di gelso.

Anche queste non sono scelte casuali: il disegno, infatti, vuole richiamare quello dei “calcaroni”, cioè i grandi forni dove veniva estratto lo zolfo, mentre il legno del gelso veniva utilizzato come combustibile per alimentare i forni alchemici (Athanor), la cui forma viene interpretata dal torrione. Alla base dell’albero è stato collocato un elemento circolare di protezione, realizzato in acciaio corten con citazioni in latino tratte dai testi ermetici più significativi.

Nella piazza più bassa sorge un torrione in laterizio che sale fino a raggiungere nella sommità la piazza superiore. La sua morfologia troncoconica richiama quella dei forni “Gill”, succeduti ai calcaroni per l’estrazione dello zolfo. Il torrione, posto in posizione panoramica ed accessibile tramite una passerella pedonale, consente una bella vista sulla vallata del Savio, al di sotto della quale, nella parte più prossima al borgo, si estendono, tuttora, le gallerie della miniera.

Riferimenti al passato minerario del borgo sono presenti anche  nelle numerose sedute collocate nell’area, che riportano una serigrafia di versi tratti dl poema “Il zolfo”.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Il Progetto di riqualificazione di Formignano star dell'architettura

CesenaToday è in caricamento