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Cronaca

Il parroco invoca il Crocifisso Miracoloso e invita i cittadini alla preghiera

In questo momento delicato l'iniziativa del parroco di Villachiaviche don Daniele Bosi

In questa situzione delicata, in cui tutti siamo alle prese con l'emergenza Coronavirus, il parroco di Villachiaviche don Daniele Bosi invita i fedeli al recitare, ogni giorno alle 12 al suono delle campane, la Supplica al Crocifisso Miracoloso.

"Può sembrare, visto che la parrocchia è di recente costituzione, che non abbia una storia precedente. Invece, abbiamo un collegamento con la chiesa cittadina di San Giuseppe de’ Falegnami, situata in Corso Sozzi a pochi passi dal Duomo. Venne demolita nel 1968 e già dal 1961 tutti gli arredi erano stati portati nella nuova chiesa di Villachiaviche, che ha mantenuto il titolo di San Giuseppe Artigiano. Volendo fare, nel 2015, un libro di storia sono andato a cercare sconosciuti documenti sulla chiesa di San Giuseppe de’ Falegnami. Qui ho scoperto un testo del 1684 che racconta che a Cesena veniva fatta, tre volte l’anno, una processione con il Crocifisso Miracoloso, tanto la gente era attaccata a questa immagine. Venne scolpita da un francese per conto di Sebastiano Brazzi, Patrizio di Cesena. Alloggiato in una nicchia nel muro, dietro l’ancona, era coperto da una tela raffigurante le donne al sepolcro (anch’essa custodita a Villachiaviche) che veniva abbassata per poter mostrare il Crocifisso. Esso è denominato “Agonizzante”, perché ritrae Gesù mentre spira; il volto presenta tratti molto particolari, insieme alla Croce, anche questa molto particolare per la presenza di spine e spirali bianche e blu nei bracci orizzontale e verticale. Da allora abbiamo iniziato a celebrare a Villachiaviche una volta all’anno, una domenica di Aprile, la festa del Crocifisso. Lancio ai parrocchiani una proposta: ogni giorno, alle ore 12, fermarci insieme, al suono delle campane, per recitare la preghiera al Crocifisso. Per chiedere, come già avvenuto nel ‘1600 a Cesena, la liberazione da questa pandemia".

Confessa il parroco: "Il pensiero mi è venuto ricordando una scena del famoso cartone Robin Hood della Disney, guardato da bambino. Quando il grande frate della leggenda britannica suona la sua campana pur sapendo che nessun fedele arriverà e confessa al sacrestano: "forse il suono della campana porterà loro un po' di conforto. Dobbiamo fare quello che possiamo per tenere viva la loro speranza".
 

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