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Cronaca

La perdita del lavoro, poi la depressione: sull'orlo del precipizio, arriva l'aiuto di Enaip. La rivincita di Pietro

Nonostante il lockdown e la conseguente battuta d'arresto economica, l'ente di formazione ha svolto parecchie azioni mirate al reinserimento lavorativo raggiungendo risultati incoraggianti

Nell’anno 2020 l’ente provinciale En.A.I.P., Ente di formazione che organizza corsi per ragazzi dai 15 ai 18 anni ma anche corsi e attività di formazione professionalizzante per persone nell’area di svantaggio sociale e con disabilità, nonostante il lockdown e la conseguente battuta d'arresto economica, ha svolto parecchie azioni mirate al reinserimento lavorativo raggiungendo risultati incoraggianti.

I numeri di Enaip Cesena

I numeri parlano di 185 tirocini e 27 contratti di assunzione, mentre le operazioni rivolte a persone con fragilità sociali, economiche e psichiatriche riportano 41 assunti e 122 tirocini avviati sia sull’area Rubicone che sull’area della vallata del Savio. Interessanti anche i dati che coinvolgono i giovani: i progetti per il collocamento giovanile registrano 12 tirocinanti e 23 assunti di cui 16 provenienti dai corsi IeFP (istruzione e Formazione Professionale) proprio dalla sede En.A.I.P. di Cesena, nello specifico dai corsi Operatore nell’Abbigliamento e Operatore Grafico, che si svolgono ogni anno con una media di 20 iscritti a corso e ad annualità.   I dati numerici descritti raccolgono il lavoro quotidiano degli operatori En.A.I.P. coinvolti nelle diverse operazioni, ma nel caso dell'Enaip non si tratta solo di dati numerici, sono rapporti coi tutor, amicizie che proseguono anche dopo la fine del percorso, perché, in generale, lavorare a contatto con le persone è sempre un arricchimento personale, ma quando il lavoro riguarda il contatto quotidiano con gravi difficoltà cambia anche la propria percezione personale sulla vita.

La storia di Pietro: dalla depressione alla rinascita

E'  il caso di Pietro, per esempio, che si è ammalato di depressione intorno ai 50 anni, dopo anni di lavoro passati a controllare e giudicare l’operato professionale e deontologico degli altri, all'improvviso si ritrova in crisi, senza un punto di riferimento, senza più il lavoro, tra un ricovero e l'altro in ospedale, senza più voglia di vivere. Poi arriva quel giorno, in cui le cose cambiano e qualcosa in lui si risveglia. La famiglia, la dottoressa, le infermiere del centro sanitario mentale diventano appigli e grazie a loro Pietro arriva all’En.A.I.P. Chiara è un’operatrice del progetto IPS (Individual Placement and Support), un progetto di accompagnamento e supporto nella ricerca attiva dell’impiego nel libero mercato del lavoro  di utenti con disturbi psichici e di dipendenza acquisiti. Segue questo progetto da anni per En.A.I.P. ed è abituata a incontrare persone con disagi psichici, a capire le loro esigenze e ad aiutarli a trovare la loro strada, ma quando incontra Pietro nota all’istante un quid in più: Pietro è terreno fertile, può farcela. 

Insieme iniziano la ricerca per trovare un lavoro e una nuova vita. Ricerche, selezioni, telefonate, domande, colloqui, corsi.  E’ un percorso in salita, ostacoli e delusioni. Colloqui andati male, occasioni perdute, capacità non comprese, mansioni richieste non adeguate. Ma Pietro non molla, ha voglia di mettersi in gioco, vuole conquistarsi un nuovo posto nel mondo e Chiara è la persona giusta, lui si fida di lei. 

Un passo alla volta, piano piano e il lavoro giusto arriva.  Un lavoro nuovo, stimolante, a contatto con le persone, un lavoro di servizio al pubblico con un orario flessibile. La quotidianità e la routine e tutte le caselline tornano a posto. Pietro non sapeva che la tristezza può essere una malattia, non sapeva che cosa voleva fare, non sapeva che avrebbe potuto vivere una seconda vita. Insieme a Chiara e all'En.A.I.P. ha ritrovato la voglia di vivere. E questo è solo una storia tra le tante storie di persone che ritrovano il loro posto nella vita grazie al contatto con l'ente di formazione. Perchè formazione non è solo trovare un lavoro, è cercare dentro sé stessi la voglia di ricominciare, di tornare, come Pietro, a sorridere. 

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