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Cronaca

Il comitato dei piccoli azionisti CRC apre un nuovo fronte: "Possibile un'altra azione legale"

“Abbiamo lanciato l'ipotesi di una nuova azione legale - di tipo civile - di risarcimento del danno, legata alla recente approvazione del progetto di fusione per incorporazione"

Una nuova azione legale, questa volta nei confronti di Credit Agricole, che ha acquisito la ex Cassa di Risparmio, è allo studio dell'agguerrito Comitato Difesa Risparmiatori CRC. L'ipotesi di aprire un nuovo fronte legale è stato discusso nell'assemblea di martedì pomeriggio, alla presenza di quasi  200 persone, risparmiatori ed azionisti della vecchia Cassa di Risparmio di Cesena. “Un'ulteriore serata affollata: un nuovo pugno nello stomaco a una importante fetta di classe politica della città che ha deciso volontariamente di trascurare il crac di CRC, e di non occuparsi delle vittime provocate dal crac: i piccoli risparmiatori-azionisti”, commenta il coordinatore del comitato Davide Fabbri.

Che spiega: “Abbiamo lanciato l'ipotesi di una nuova azione legale - di tipo civile - di risarcimento del danno, legata alla recente approvazione del progetto di fusione per incorporazione della Cassa di Risparmio di Cesena in Crédit Agricole Cariparma”. In particolare il comitato ritiene che ci sia un “errato concambio fra le ex azioni di CRC e le nuove azioni di Crédit Agricole Cariparma”. Inoltre si lamenta un “ostruzionismo informativo, trasparenza negata, diniego di accesso ai documenti della banca da parte del nostro Comitato”, tali da configurare una lesione dei diritti degli azionisti. 

Sempre Fabbri: “Al fine di intraprendere questa nuova azione legale, occorre la nomina di un professionista di grande spessore: un consulente tecnico di parte che vada a confermare l'ipotesi che il nostro Comitato ha fatto da tempo, grazie al prezioso lavoro di Franco Faberi, e cioè una valutazione di errato concambio, che ha fortemente penalizzato i nostri iscritti al Comitato e tutti gli ex azionisti di CRC”. La decisione finale sarà presa nella prossima assemblea del 6 novembre. Inoltre, per Fabbri, “il mancato accesso ai documenti della banca sul progetto di fusione, nuoce fortemente ai diritti di tutti i nostri associati (618 azionisti aderiscono al nostro Comitato Difesa Risparmiatori CRC): è stata rifiutata infatti, senza una seria motivazione e per ragioni strumentali, l'istanza del nostro Comitato, di accesso agli atti, riguardante le relazioni degli advisors (Equita spa e Lazard srl) incaricati dalle banche stesse - CRC e Crédit Agricole - in relazione al progetto di fusione per incorporazione di CRC in Crédit Agricole Cariparma. Per noi queste relazioni sono fondamentali, sono documenti di rilievo”.

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