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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca

I lavoratori delle Poste in stato di agitazione: "Poco personale, lunghe code e attacchi verbali dei clienti"

Viene rappresentata dai sindacati una situazione "con forti criticità presenti negli uffici postali e nei centri di recapito e smistamento della nostra regione"

"Personale carente e precario, lavoro a oltranza per le lunghe code, intolleranza e violenza verbale nei confronti di chi lavora". Scatta lo stato di agitazione con sciopero dello straordinario per tutti gli addetti di Poste Italiane in Emilia-Romagna. A denunciare la situazione di difficoltà sono i sindacati Slc-Cgil e Uil Poste Emilia Romagna.

In tempo di pandemia vene rappresentata dai sindacati una situazione "con forti criticità presenti negli uffici postali e nei centri di recapito e smistamento della nostra regione. La carenza di personale nei diversi ambiti aziendali e l’emergenza sanitaria ancora in atto, hanno avuto come conseguenza un peggioramento delle condizioni lavorative degli addetti. Inoltre, il venir meno di una corretta erogazione del servizio postale ha incrinato i rapporti con la cittadinanza. Nel recapito, il ricorso massiccio al lavoro precario ha avuto ripercussioni sulla qualità del servizio e sui tempi di consegna della corrispondenza. Abbiamo uffici postali razionalizzati e doppi turni chiusi al pomeriggio, dovuto anche all’andamento dei contagi, che costringono la clientela a spostarsi dove gli uffici sono aperti generando lunghe code in attesa". 

"In alcuni uffici postali - lamentano i sindacati - si assiste quotidianamente a episodi di intolleranza e di violenza verbale nei confronti degli addetti, che si risolvono solo grazie agli interventi delle forze dell’ordine. Una situazione inaccettabile che costringe, tutti i giorni, lavoratrici e lavoratori ad andare oltre l’orario di lavoro contrattuale per dover smaltire file ininterrotte. La carenza di personale e l’emergenza  sanitaria stanno producendo importanti disservizi e un aumento dello stress lavoro correlato dovuto proprio al peggioramento delle condizioni lavorative".

"Per queste ragioni - concludono - abbiamo proclamato per tutti gli addetti in Emilia-Romagna lo stato di agitazione con sciopero dello straordinario da lunedì 7 febbraio  fino al primo marzo. Continueremo con la mobilitazione per portare anche all’attenzione dell’opinione pubblica una vertenza regionale che coinvolge migliaia di lavoratrici e lavoratori, ma anche milioni di cittadini  che hanno il diritto, in questa regione, di avere un servizio pubblico essenziale e universale di qualità".

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