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Cronaca

Ha portato cassata e cannoli siciliani alla Rocca, lo chef: "Ognuno faccia ciò che sa fare bene"

Lo chef siciliano del punto di ristoro della Rocca non esclude l'arrivo della ristorazione: "Per ora non abbiamo locali adeguati, ma non escludo di risolvere il problema"

Forse i turisti storceranno il naso ad assaggiare un cannolo siciliano artigianale stando seduti comodamente davanti alla romagnolissima Rocca malatestiana, ma, al contrario, i cesenati - che la piadina possono mangiarla ovunque - potrebbero anche apprezzare uno chef siciliano che ha voglia di portare crudità di pesce e cassatina siciliana cotta al forno (veramente ottima...) in un luogo suggestivo come la Rocca. Perché no? Perché non uscire dai soliti cliché se il prodotto è di buona qualità e lo chef è appassionato?

Difficile dire chi ha ragione, sicuramente saranno le presenze e il gradimento degli utenti a decidere se la scelta di Agorosophia Edutainment (la nuova associazione che gestisce la Rocca dai primi mesi del 2019) è giusta o sbagliata.

"Ho accettato la sfida di Agorosophia - racconta Nino Di Carlo, chef del ristorante Baaria di Roma e ora anche del punto di ristoro "Al Mastio" alla Rocca di Cesena - e mi sono trasferito qui dalla fine di luglio con l'intenzione di fare bene. E' ovvio che siamo solo all'inizio. So che qui non possiamo fare ristorazione per via dell'assenza dei locali adeguati e per questo stiamo cercando il modo di aggirare il problema. Non è escluso che possiamo aprire un appoggio in centro storico per portare qui i prodotti semicucinati, oppure continuare a lavorare come sto facendo adesso su prodotti crudi, cotture a basse temperature: tutte novità culinarie che comunque danno ottimi risultati se la materia prima lavorata è buona. Quando mi dicono che sono un bravo chef io dico di no, dico che però sono bravissimo a fare la spesa. Anche qui a Cesena ho preso contatti coi migliori, abbiamo il gambero rosso mazara e il pesce buono, compro le piadine da chi la sa fare. E' inutile che mi metta io a farla, ognuno deve fare ciò che sa fare bene... Acquisto ottimi salumi. Ho contattato le cantine di vino della zona, quelle migliori. Qui avete prodotti fantastici. Insomma cerchiamo di fare il meglio che possiamo".

E' vero che il cibo è cultura ma, ovviamente, non esiste solo la ristorazione. Anche le guide ai camminamenti hanno iniziato a lavorare a ritmo abbastanza sostenuto. Barbara, un'archeologa di Ravenna, che è una delle tre guide che accompagna i gruppi nella visita dei camminamenti della Rocca, ha registrato anche una preziosa audioguida che verrà tradotta in varie lingue e servirà, come nei musei di tutta Europa, a fare i tour da soli, senza più la presenza di una guida fisica. Sarà un passo in più verso l'internazionalizzazione della Rocca.

E gli eventi? "Stiamo lavorando - spiega lo chef Di Carlo, in costante contatto con l'associazione Agorosophia - abbiamo in mente molte cose: concerti da camera, eventi all'esterno nelle belle serate, incontri tra musica e cibo. E' poco più di un mese che siamo qui, l'intenzione di fare investimenti c'è, la voglia e la passione anche. Bisogna solo guardare bene come fare e con chi prendere accordi, dateci fiducia e non vi deluderemo". E noi, senza essere precipitosi, per ora proviamo quello che c'è già, restando fiduciosi ad aspettare. 

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