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Cronaca

Guida col telefonino sempre più diffusa. Le donne trasgrediscono di più

L'iniziativa, che rientra al'interno della campagna di sensibilizzazione lanciata dall'Asaps qualche mese fa dal titolo "Un messaggio a volte ti accorcia la vita", ha coinvolto decine di referenti e volontari dell'ASAPS

Emergono nuovi dati ed anche alcune sorprese dal recente monitoraggio svolto dall’Asaps, l’Associazione Sostenitori Amici della Polizia Stradale, che ha visto nel trascorso mese di novembre monitorare l’utilizzo dei telefonini fra i conducenti d’auto italiani. Attraverso una campionatura che ha “osservato” decine di migliaia di automobilisti dal Nord al Sud della Penisola, l’associazione forlivese ha tracciato un identikit del “telefonista d’auto ideale”.  L’iniziativa, che rientra al’interno della campagna di sensibilizzazione lanciata dall’Asaps qualche mese fa dal titolo “Un messaggio a volte  ti accorcia la vita”, ha coinvolto decine di referenti e volontari dell’ASAPS che si sono piazzati negli incroci più trafficati delle città prese in esame. Fra queste anche Cesena e Ravenna, dove sono stati sottoposti alla lente di ingrandimento 4.000 automobilisti (di cui 3.000 nel capoluogo ravennate e 1.000 all’ombra della rocca malatestiana).

Sorprendenti ed inaspettati i risultati ottenuti durante il monitoraggio che si è sviluppato nell’arco di 3 fasce orarie: dalle 8 alle 9, dalle 12 alle 13 e dalle 18 alle 19. Tre gli incroci presi in esame: a Ravenna i volontari dell’ASAPS si sono posizionati nella trafficata via Berlinguer e in piazzale della Resistenza, mentre a Cesena il punto di osservazione è stato il crocevia che unisce via Cesare Battisti con viale IV novembre e la  strada statale 9.  Alla fine sono stati sorpresi a telefonare ben 498 conducenti di auto, pari ad una media del 12,5%, un dato nel complesso inferiore a quello rilevato nella vicina Forlì (16%). Di questi, 336 sono stati i telefonisti maschi (68%) ed 162 le femmine (32,5%), una media quest’ultima altissima e che supera persino quella delle conducenti “rosa” che si era registrata a Forlì con la stupefacente media del 26%.

Ciò equivale a dire che un conducente su tre di quelli al telefono,  nel momento del monitoraggio dell’ASAPS, è stato di sesso femminile e dall’associazione fanno sapere che la maggior parte delle “telefoniste” ha prediletto l’orario prescolastico e sopratutto quello serale. Disgregati i dati, invece, delle 1.000 vetture esaminate a Cesena i conducenti disattenti per colpa dell’apparecchio cellulare sono stati 140 (pari al 14%), un dato al di sotto della media registrata a Forlì. Di questi 92 erano di sesso maschile (66%) e 48 di sesso femminile (34%). Analogamente, dei 3.000 automobilisti presi in esame a Ravenna, i “telefonisti” sono stati 358 (12%), di cui 244 uomini (68%) e 114 donne (32%).

Le due città, dunque, sono abbastanza in linea ed omogenee fra loro, ma la vera sorpresa continua a rimanere quella che riguarda l’uso prettamente femminile del telefono.  Basti pensare, infatti, che il numero degli automobilisti in rosa rimane nettamente inferiore a quello dei colleghi maschi e se la percentuale viene ripartita sul numero delle sole conducenti femmine osservate, la stessa rischia di salire notevolmente.

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