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Cronaca Cesenatico

Etilometro omologato 18 anni prima, assolto. La difesa: "In giro tanti apparecchi fuori legge"

“L’omologazione non interessa soltanto il singolo apparecchio utilizzato per l’imputato, ma tutti gli strumenti dello stessa tipologia commercializzati dalla casa produttrice"

Attenzione agli etilometri non più omologati ancora in uso alle forze dell'ordine: il campanello d'allarme viene da una recente sentenza, tra le altre, emessa dal Tribunale di Forlì che ha visto assolto un giovane che nel 2017 fu fermato dai carabinieri a Cesenatico e sottoposto al controllo del tasso etilico con un'apparecchiatura che, pur manutenzionata, aveva un'omologazione di ben 18 anni prima, stilata sulla base di normative europee non più in vigore e superate da altre più avanzate. Il giovane fu denunciato dai Carabinieri per guida in stato di ebbrezza, dopo che gli era stato chiesto di soffiare nell’etilometro in dotazione alla pattuglia, riportando un tasso di alcolemia pari a 1 milligrammi/litro. 

Tuttavia il giovane era certo di essere sobrio perché poco prima, prima di mettersi alla guida, aveva misurato il tasso alcolemico con un etilometro acquistato in farmacia. Già in precedenza, infatti, era finito nelle maglie della giustizia per l'ebbrezza al volante e da quel momento era molto scrupoloso nel valutare le sue condizioni prima di mettersi in macchina. Difeso dall'avvocato Gian Paolo Babini, del Foro di Ravenna, e tutelato dal consulente tecnico Giorgio Marcon di Treviso, il giovane ha impugnato il decreto penale di condanna e la sentenza dell'8 febbraio scorso, emessa dal giudice Castellano pare dargli ragione in pieno, avendo dimostrato quella che ritiene l'inaffidabilità delle misurazioni eseguite da un tipo di etilometro utilizzato dalle forze dell'ordine.

Spiega il legale del giovane assolto: “Sebbene sia ancora poco noto, sono sempre più numerose le sentenze che, da ogni parte di Italia, assolvono conducenti denunciati per guida in stato di ebbrezza. Le precedenti sentenze si sono fino ad oggi soffermate, soprattutto, sui ritardi o sulle carenze di manutenzione che rendono inaffidabili i risultati delle misurazioni del tasso alcolemico. In tale contesto, la sentenza del Tribunale di Forlì si distingue per essersi soffermata pure sulle problematiche relative all'omologazione, vale a dire il controllo che dovrebbe attestare il buon funzionamento dell’etilometro prima della sua diffusione.  Tale omologazione, risalente addirittura al 1999, è stata considerata dal Giudice decaduta, anche a causa del mancato adeguamento alle normative tecniche introdotte negli anni seguenti riguardo agli strumenti di misurazione”.

Ed ancora: “L’omologazione – osservano Babini e Marcon - non interessa soltanto il singolo apparecchio utilizzato per l’imputato, ma tutti gli strumenti dello stessa tipologia commercializzati dalla casa produttrice. Il difetto di omologazione è dunque una circostanza assai inquietante, poiché significa che molti utenti della strada sono stati nel corso degli anni ingiustamente condannati ed hanno subito immotivate sospensioni o revoche delle patenti di guida. Per tale ragione si sta valutando di dar corso ad azioni giudiziali nei confronti dei responsabili di questo stato di cose, affinché gli ignari utenti della strada possano essere risarciti di ogni danno subito. Ne consegue che la certezza che una persona abbia guidato in stato in stato di alterazione provocata dall’assunzione di alcolici può aversi solo con una tempestiva analisi del sangue (come viene fatto in altri Paesi), tenendo sempre presente che, anche in questi casi, occorre considerare che esiste un fisiologico margine di errore”.

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