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Cronaca Cesenatico

Gozzoli scrive a Conte: "Servono le linee guida per 'inventare' la stagione estiva"

"Cesenatico e la Romagna non possono aspettare il 1° giugno senza poter sperimentare soluzioni, senza poter 'inventare' modi nuovi di fare turismo e accoglienza"

Il Sindaco Matteo Gozzoli, con l’assenso delle Associazioni di Categoria del territorio cesenaticense, martedì mattina, ha inviato al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte una lettera esternando le sue perplessità a seguito della comunicazione circa le misure contenute nel nuovo Dpcm del 4 maggio che vedono la riapertura delle attività turistiche non prima del mese di giugno. Di seguito si riporta la comunicazione del Sindaco Gozzoli che è stata inviata, per conoscenza, al Presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini. La lettera è stata sottoscritta da Adac, CNA Cesenatico, Confesercenti Cesenatico, Confcommercio Cesenatico, Confartigianato Cesenatico, Cooperativa Stabilimenti Balneari.

"Gentile Presidente del Consiglio - scrive il sindaco - comprendo pienamente l’estrema difficoltà nel governare e nell’amministrare durante un’emergenza sanitaria che non ha precedenti nella storia recente del nostro Paese.  L’epidemia da Covid-19 ha innescato una serie di problematiche che nessuno poteva prevedere, dall’emergenza sanitaria alla successiva crisi sociale ed economica; problemi complessi che non possono certamente avere soluzioni facili e sbrigative, il rischio della diffusione di nuovi focolai è troppo elevato. Sapevamo che la fase 2 non sarebbe stata una ripartenza generalizzata ma graduale e sulla base di protocolli di sicurezza. Purtroppo però ci sono territori come Cesenatico e la Riviera Romagnola che basano la loro economia sul turismo e dove il commercio e la ristorazione sono strettamente collegati alla stagione. Non possiamo permetterci, a pochi giorni dalla cosiddetta fase 2, di non aver ancora nessuna linea guida per la nostra industria turistica".

"Cesenatico e la Romagna non possono aspettare il 1° giugno senza poter sperimentare soluzioni, senza poter “inventare”, come siamo sempre stati capaci dal dopoguerra ad oggi, modi nuovi di fare turismo e accoglienza. Da domenica sera sono in ballo i destini di migliaia di strutture ricettive, pubblici esercizi, stabilimenti balneari, campeggi e attività commerciali con un indotto enorme e con migliaia di dipendenti stagionali che da domenica sera non vedono un orizzonte e un futuro per riorganizzare le proprie attività e le proprie vite. Caro Presidente Conte noi tutto ciò non ce lo possiamo permettere, di stagione estiva ne abbiamo una e per poter pensare di far ripartire i fatturati, poi passerà un altro anno, con il concreto rischio che numerose aziende non riescano a sopravvivere".

"Occorre rapidamente lavorare alla ripartenza di un settore che rappresenta il 20% del PIL nazionale e che, per alcuni territori, rappresenta letteralmente la vita. Mi unisco quindi all’appello del Presidente Bonaccini e del Sindaco di Rimini Andrea Gnassi nella richiesta di accelerare sull’istituzione di una cabina di regia nazionale che in tempi rapidi tracci le modalità e i protocolli per le aperture. La Regione Emilia-Romagna è già al lavoro da giorni per elaborare protocolli per le riaperture, per la nostra storia siamo quindi in grado di dare un contributo a tutto il Paese in collaborazione con i virologi e gli scienziati che stanno studiando le riaperture".

"Senza un’accelerata sul fronte turismo e sul fronte scuola - si legge nella missiva - i nostri territori non potranno mai tornare a quella normalità economica e sociale che spesso Lei dichiara di voler raggiungere con gradualità. Senza un’accelerata i territori a vocazione turistica rischiano uno stop doloroso e difficile da sanare. Presidente ho atteso alcune ore prima di scrivere questa lettera. Sono state ore in cui alle mie convinzioni ho potuto unire, dopo un confronto, quelle di numerosi imprenditori del settore turistico dei quali ho cercato di interpretarne il pensiero a nome di una comunità che dal secondo dopoguerra ad oggi si è retta ed è cresciuta grazie all'economia turistica".

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