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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca

Gli auguri natalizi del vescovo: "La fede in Gesù per un cambiamento"

“Il Natale è questo Piccolo Bambino che sfida la potenza del mondo e la vince”. Queste le parole del vescovo Douglas Regattieri rivolte ai cesenati per gli auguri di Natale

“Il Natale è questo Piccolo Bambino che sfida la potenza del mondo e la vince”. Queste le parole del vescovo Douglas Regattieri rivolte ai cesenati per gli auguri di Natale. “Noi vogliamo affidarci totalmente a Lui – ha affermato il vescovo -. perché crediamo che solo Lui salva ancora oggi questa umanità malata. La salva chiedendo la nostra piccola ma autentica testimonianza di uomini e di donne che vogliono il bene, che sanno amare, che si impegnano a costruire pace e solidarietà sfidando il clima di esasperato individualismo che ci circonda”.

Il vescovo ha poi citato le parole del vangelo di Giovanni (“ecco l’agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo”), ricordando come “con queste parole Giovanni il Battista aveva indicato al mondo, sulle rive del Giordano, il Salvatore e Messia, nella persona di Gesù di Nazaret, finalmente giunto tra gli uomini, dopo la lunga attesa preparata e tenuta viva dai profeti. Con un metodo perciò un po’ sorprendente e sicuramente non riconducibile alle aspettative messianiche, Dio manda nel mondo il Salvatore (Cfr Gv 3, 16). E Giovanni pur annunciandolo, prova qualche disagio perché stando in prigione è raggiunto dal dubbio e dalla domanda: Sei veramente tu il Messia? (Cfr Lc 7,19)”.

“Fratelli carissimi, con questo richiamo biblico vorrei raggiungervi per rivolgervi un augurio natalizio – ha aggiunto Regattieri -. Certamente noi non siamo in prigione come il Battista. Ma forse ci accomuna lo stesso sentimento e il medesimo dubbio: ‘Ma, Signore, hai veramente salvato il mondo? Non vi sembri strana la domanda perché, se non ci sorregge la fede in Cristo morto e risorto e la certezza che veramente il mondo è stato salvato dal suo sacrifico d’amore sulla croce, facciamo fatica a capire perché ancora oggi dopo duemila anni di cristianesimo esistono divisioni tra i cristiani, si ricorre con troppa facilità alla guerra con la pretesa di risolvere i gravi problemi dell’umanità, folle di bambini muoiono di fame, aumenta sempre più il divario tra paesi ricchi e paesi poveri, si accresce il numero dei poveri anche nel nostro ricco mondo occidentale, si sfruttano le risorse dei paesi poveri per gli interessi di quelli sviluppati, non si rispettano ancora in modo soddisfacente l’ambiente e la natura”.

“Noi ci chiediamo con un po’ di angoscia perché tutto questo? - ha proseguito il vescovo -. Perché tanti fratelli sono costretti ad emigrare dal loro paese? Perché anche da noi molti devono dormire in luoghi di fortuna, sono senza la casa, senza il minimo per vivere dignitosamente? La risposta, oggi come ieri al tempo di Giovanni, c’è e giunge pronta e chiara: ‘Guardate: i ciechi vedono, gli zoppi camminano, i sordi odono’ (Cfr Lc 7,22). Non è che credendo in Gesù morto e risorto siano automaticamente eliminate le sperequazioni, le disuguaglianze, gli egoismi e le ingiustizie. Siamo però convinti che la fede in Gesù è la chiave di volta per operare un cambiamento, per effettuare una vera conversione del cuore. Nello sforzo di un impegno quotidiano, senza grandi proclami o campagne pubblicitarie, nel silenzio della testimonianza quotidiana, lì cresce quel mondo nuovo e quel germe di vita che alla fine trionferà sul male che ora ci sembra invece avere il sopravvento. Allora vale anche per noi la risposta di Gesù al dubbio del Battista: ‘Guarda: i ciechi vedono, i sordi odono, i morti risorgono’. Sì, bisogna avere occhi nuovi per vedere all’opera la Grazia di Dio che non fa clamore, che non esibisce i muscoli, ma impercettibilmente cresce nel deserto di questo mondo”.

“Il Natale è questo Piccolo Bambino che sfida la potenza del mondo e la vince. Noi vogliamo affidarci totalmente a Lui perché crediamo che solo Lui salva ancora oggi questa umanità malata. La salva chiedendo la nostra piccola ma autentica testimonianza di uomini e di donne che vogliono il bene, che sanno amare, che si impegnano a costruire pace e solidarietà sfidando il clima di esasperato individualismo che ci circonda. Vi auguro pertanto un sereno e santo Natale, vissuto così nella luce del Bambino di Betlemme”, ha concluso.

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