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Cronaca

Si celebra anche a Cesena la Giornata mondiale del migrante e del rifugiato

A Cesena domenica nella chiesa della parrocchia di Santo Stefano, via Friuli in zona Stadio. Alle 15 verrà celebrata una messa presieduta dal vescovo Douglas

La Caritas diocesana e gli Uffici pastorali Migrantes, Ecumenico e Missionario invitano a celebrare la Giornata mondiale del migrante e del rifugiato. A Cesena domenica nella chiesa della parrocchia di Santo Stefano, via Friuli in zona Stadio. Alle 15 verrà celebrata una messa presieduta dal vescovo Douglas. A seguire ci sarà un incontro di festa nel teatro parrocchiale. Dobbiamo ringraziare il santo padre Francesco che, nel messaggio per la Giornata mondiale del rifugiato e del migrante di quest’anno, ha concentrato l’attenzione di tutti noi sui migranti minorenni, sui bambini che, proprio perché più deboli, soffrono più di tutti - ha esordisco il vescovo Douglas Regattieri -. Egli ha legato tale attenzione al mistero dell’Incarnazione, al santo Natale che in questi giorni stiamo celebrando: “Dio si è fatto uno di noi, in Gesù si è fatto bambino e l’apertura a Dio nella fede, che alimenta la speranza, si declina nella vicinanza amorevole ai più piccoli e ai più deboli”". "Il Papa - chiosa Regattieri - sottolinea che i migranti minorenni sono tre volte indifesi “perché minori, perché stranieri e perché inermi”. Essi, “mentre si affacciano alla vita, sono invisibili e senza voce: la precarietà li priva di documenti, nascondendoli agli occhi del mondo; l’assenza di adulti che li accompagnano impedisce che la loro voce si alzi e si faccia sentire. In tal modo, i minori migranti finiscono facilmente nei livelli più bassi del degrado umano, dove illegalità e violenza bruciano in una fiammata il futuro di troppi innocenti, mentre la rete dell’abuso dei minori è dura da spezzare"".

"Sono tutti motivi che rendono particolarmente toccante il tema di quest’anno - prosegue il vescovo commentando le parole del Papa -. E noi con le nostre forze spirituali, morali, culturali e sociali vogliamo renderci sempre più consapevoli che il fenomeno migratorio ci sollecita ad accogliere con cuore e disponibilità sempre maggiore questi fratelli che sbarcano sulle nostre coste e bussano alle nostre porte. Bisogna considerare questo fenomeno un vero segno dei tempi. “La Chiesa incoraggia a riconoscere il disegno di Dio anche in questo fenomeno, con la certezza che nessuno è straniero nella comunità cristiana, che abbraccia ’ogni nazione, razza, popolo e lingua’ (Ap 7,9)”. Ha scritto un pastore della Chiesa cattolica: “Nella nostra società si è intimamente convinti che il bambino non nutra molto interesse per Dio. Non ne capisce nulla ed è davvero troppo piccolo per convincerlo che dobbiamo ascoltarlo… Gli apostoli sembrano condividere in parte tale opinione” (cardinale G. Danneels). Ma Gesù disse loro: “Lasciate che i bambini vengano a me” (Mt 19,14). Non rubiamo loro la gioia di gustare l’amicizia con Gesù".

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