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Cronaca

Aids, i numeri tornano a salire: nel 2013 30 nuovi casi di infezione

Domenica, giornata mondiale di lotta all'AIDS (Sindrome da ImmunoDeficienza Acquisita), sarà l'occasione, quindi, di ribadire l'importanza di sottoporsi al test per l'HIV, soprattutto qualora, in passato, vi sia stato un comportamento a rischio

Dopo il forte calo registrato nel 2012, col dimezzamento, rispetto al 2011, dei nuovi casi di HIV+, quest’anno i numeri tornano a salire. Nel corso del 2013, i reparti di Malattie Infettive di Cesena e Forlì  - che hanno integrato la loro attività, concentrando i ricoveri nella sede di Forlì ed ampliando in quella di Cesena i giorni e gli orari di ambulatorio/DS e Day Hospital - hanno, infatti, riscontrato complessivamente, alla metà di novembre, 30 nuovi casi HIV+: 13 sono risultati già in una condizione di avanzato immunodeficit, che ha imposto subito il trattamento, mentre quattro 4 presentavano Aids conclamato.

Di questi 30 nuovi casi, 21 sono maschi, e 9 le femmine. L’infezione è risultata acquisita da 19 persone con rapporti eterosessuali, e da 8 con relazioni omo/bisessuali. Domenica, giornata mondiale di lotta all’AIDS (Sindrome da ImmunoDeficienza Acquisita), sarà l’occasione, quindi, di ribadire l’importanza di sottoporsi al test per l’HIV, soprattutto qualora, in passato, vi sia stato un comportamento a rischio, ovvero un’attività sessuale senza profilattico, o una storia, anche remota, di infezioni trasmesse sessualmente. D’altronde, si stima che in Italia ci siano 40.000 persone che non sanno di essere sieropositive ed è dunque necessario ridurre il “ritardo diagnostico”, che comporta  difficoltà nelle cure dei soggetti infettati, ma anche rischio di infezione per altre persone.

Al fine di facilitare l’esecuzione del test, il reparto di Malattie Infettive ha organizzato per domenica 1° dicembre l’apertura dei propri ambulatori di Cesena e Forlì, dalle 08.30 alle 12.30, nelle rispettive sedi, per prelievi ematici, colloqui e distribuzione di materiale informativo; grazie anche alla disponibilità dei Laboratori di Risposta Rapida, che assicurano il pretrattamento dei campioni, i test per HIV saranno eseguiti al Laboratorio Centralizzato di Pievesestina, che renderà disponibile gli esiti dopo 48 ore. Chi desiderasse effettuare tali test, può rivolgersi, a Cesena, all’Ambulatorio Malattie Infettive, scala E, piano 1, dell’ospedale Bufalini, viale Ghirotti 186, e, a Forlì, all’Ambulatorio Malattie Infettive, padiglione Morgagni, livello -1, dell’ospedale Morgagni-Pierantoni, via C. Forlanini 34. Le informazioni sulle strutture sanitarie dove si può eseguire il Test per HIV sono acquisibili sul sito HELPAIDS.IT o contattando il numero verde AIDS 800856080.

Come sempre, durante la giornata mondiale di lotta all’Aids si cercherà, inoltre, di diffondere la consapevolezza dello status della pandemia, e incoraggiare il progresso nella prevenzione, nell’assistenza e nella terapia in tutto il mondo, in particolare nelle aree a maggior diffusione. Nel quinquennio 2011-2015 lo slogan prescelto è “raggiungere lo zero: zero infezioni, zero discriminazioni, zero morti”.

“Poiché l’HIV si trasmette prevalentemente per via sessuale-  spiega il dottor Claudio Cancellieri direttore dell’U.O. Malattie Infettive -  il raggiungimento di tale obiettivo passa in primis per una vita sessuale responsabile, che si concretizza per tutti (eterosessuali, omosessuali, bisessuali e transessuali), nel rispetto dei valori di ognuno, in fedeltà reciproca, riduzione del numero di partner sessuali, uso del preservativo o, in caso di condizioni di rischio,  anche castità. Oggi, in specifiche condizioni, anche i farmaci possono costituire un ulteriore strumento di prevenzione della diffusione, come già avviene rispetto alla trasmissione di HIV dalla madre sieropositiva al neonato. L’adeguato e periodico controllo clinico-laboratoristico e l’accesso ai farmaci antiretrovirali, garantito a tutti gli HIV positivi, sono mezzi con cui si riesce a bloccare l’evoluzione dell’infezione in malattia; ma la terapia antiretrovirale efficace, abbattendo la moltiplicazione del virus nel soggetto infettato, ne riduce anche la contagiosità, in definitiva quindi diminuisce anche la diffusione dell’infezione".

Da questi elementi si può ben comprendere la veridicità e l’importanza dell’affermazione “HIV: sapere salva la vita”. Un semplice prelievo di sangue consente di identificare la condizione di infezione precocemente, prima della comparsa di sintomi, consentendo di pianificare  approfondimenti di laboratorio, per iniziare trattamenti antiretrovirali nel momento ottimale, secondo le linee guida costantemente in evoluzione. Nelle stesso tempo, la conoscenza della propria condizione consente di mettere in atto i comportamenti atti ad evitare di infettare altre persone.

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