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Cronaca

Giorgio Canali arriva al Vidia: "Chi non sa amare non può scrivere canzoni"

L'artista si esibirà al Vidia Club per "La notte della locusta", una sera di concerti con artisti di assoluto livello nel panorama nazionale tra i quali anche Edda e Il Pan del Diavolo

Sabato al Vidia Club arriva "La notte della locusta", una sera di concerti con tre artisti di assoluto livello nel panorama nazionale targati Locusta: Il Pan del Diavolo, Edda e Giorgio Canali, nel set Rossosolo. Canali, artista originario di Predappio, è chitarrista, cantautore, produttore discografico e ingegnere del suono. Attivo inizialmente come tecnico del suono a fianco di gruppi quali Pfm, Litfiba e Cccp Fedeli alla linea, entra come chitarrista nella line-up di questi ultimi e nelle successive reincarnazioni (Csi e Pgr), per poi avviare la carriera solista accompagnato da una propria band, i Rossofuoco, e affermarsi anche come produttore discografico

Abbiamo fatto qualche domanda a Giorgio Canali in vista del concerto al Vidia.

Cosa sta combinando in questo periodo Giorgio Canali? C'è un album in cantiere? O si sta focalizzando più sull'attività di produttore?
C'è sempre un album in cantiere quando fai questo lavoro, a meno che tu non decida improvvisamente di fare il contadino, il tassista, il serial killer o qualsiasi altra professione che non contempli lo scrivere canzoni. Resta da vedere quanto sta in piedi il cantiere: in testa ho dei muratori rumeni molto pigri, mica dei mitici muratori bergamaschi stakanovisti.

Attraverso i social, negli ultimi mesi, appare un Canali più "innamorato" anche se non meno "arrabbiato". Sappiamo che la rabbia ha sempre avuto un'influenza molto forte sulla tua musica: che influenza ha sul tuo lavoro, invece, l'amore?
Le canzoni si scrivono sempre per amore, anche quelle incazzate. Credo che chi sia incapace di amare non possa scrivere canzoni, forse nemmeno cantarle.

Sei di Predappio, hai vissuto per tanti anni in Francia e ora abiti a Ferrara. Qual è il posto che chiami "casa"?
È buffo perché di solito chiamo casa il posto in cui dormo, anche gli alberghi in cui mi trovo a passare una notte per via dei concerti. Se dovessi scegliermi un domicilio probabilmente sarebbe in Bretagna, sulla costa sud. Ma sarebbe troppo complicato.

In "Tutti contro tutti", album del 2007, c'è una frase attuale oggi più che mai: "E tutto questo controllare, dicono, è per la tua tranquillità". Tutte le città ormai hanno aumentato o hanno in programma di aumentare i controlli di videosorveglianza in nome della sicurezza. Cosa ne pensi?
Era attuale anche dieci anni prima quando ho scritto quella frase per la versione originale di "Alè alè (coule la vie)", era attuale anche nel 1948 quando Orwell scrisse 1984. Con il pretesto della sicurezza chi comanda vuole l'assoluto accesso ai cazzi tuoi, in modo da poter prevenire qualsiasi alzata di testa. Precauzioni inutili, visto che la testa la teniamo ben bassa e con lo sguardo puntato verso Oriente, sorgente delle nuove paure indotte.

Giovanni Lindo Ferretti (storico membro dei Cccp che negli ultimi anni ha avuto una "coversione", molto criticata dai fan, al centrodestra, ndr) ha dichiarato: "Quando suonavamo nei Cccp e io e Zamboni scoprimmo che buona parte del nostro pubblico veniva dai giovani fascisti e rimanemmo perplessi, però è da tempi non sospetti che i giovani della destra italiana vengono ai concerti dei Cccp". Pensi che anche ai tuoi concerti succeda la stessa cosa?
Da sempre sogno un concerto di Rossofuoco alla festa tricolore di Mirabello, ma temo che non succederà...

In "Questa è la fine" dici: "Togli l'audio, amore, non c'è niente da sentire qui. Nei postriboli del postrock anemici piagnucolano dentro i riverberi". A questo punto la domanda è un po' retorica, ma te la faccio comunque: cosa pensi della musica italiana di oggi?
Siamo di nuovo negli anni ottanta: tanta apparenza, disimpegno e pettinature che acchiappano. Vedremo dove porteranno i prossimi anni novanta.

Oltre alla tua attività di musicista c'è quella di produttore: sono in tanti quelli che ti "costruirebbero una statua" per aver lanciato artisti quali Verdena o Vasco Brondi. C'è un artista nel panorama musicale attuale che ti sarebbe piaciuto produrre?
Fondamentalmente non mi piace stare in studio per i miei album, quindi detesto farlo anche per quelli di altri. Poi io non ho lanciato nessuno, Verdena e Vasco sarebbero lì al loro posto anche senza di me.

Cosa avresti fatto se non fossi diventato un musicista?
Il teppista, probabilmente. Non è una professione ma potrebbe diventarla!

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