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Cronaca

Gioco d’azzardo, il Comune replica a Pieri (Cisl): "Impegno costruttivo e propositivo"

Il Comune replica alla presa di posizione da parte di Filippo Pieri della Cisl di Cesena, finalizzata a puntualizzare ciò che è stato definito “il non fatto” dal Comune sul contrasto al gioco d’azzardo

Continua la lotta dell'amministrazione comunale di Cesena contro il gioco d’azzardo patologico. Per l’esattezza, dal 2012 (cioè un anno prima della Legge regionale intervenuta su tale materia), e già da allora impiegando risorse economiche proprie, per far fronte all’assenza - protrattasi a tutt’oggi - di finanziamenti sia statali che regionali. "Nutriamo la convinzione che un argomento di questa portata debba essere davvero di tutti  e non utile a mettere in campo strumentalizzazioni di alcun genere - evidenzia l'amministrazione -. Non a caso (vale assolutamente la pena di ricordarlo) la prima delibera di contrasto al gioco d’azzardo nel 2012 fu adottata dal Consiglio comunale all’unanimità".

Il Comune replica alla presa di posizione da parte di Filippo Pieri della Cisl di Cesena, finalizzata a puntualizzare ciò che è stato definito “il non fatto” dal Comune sul contrasto al gioco d’azzardo. "Anzi, più precisamente, abbiamo letto già da mercoledì sera la medesima dichiarazione su un notissimo social network, prendendo atto ancora una volta di un metodo di confronto che non riteniamo né istituzionale, né proficuo e che, senza dubbio, non agevola la costruzione di quella rete virtuosa fra Comune ed associazionismo, attiva con successo in tanti ambiti di servizio - continua l'amministrazione -. Per quanto ci riguarda, rivendichiamo con convinzione come il nostro approccio relativamente al contrasto al gioco patologico sia sempre stato costruttivo e propositivo, con l’intento di affrontare concretamente la situazione presente a Cesena".

Il Comune ricorda "che attualmente (in virtù delle liberalizzazioni legislative) a Cesena ci sono 31 “sale slot”, che hanno aperto in seguito alle autorizzazioni della Questura (in questo caso la legge non prevede alcun intervento autorizzativo da parte del Comune). Oltre a queste, ci sono molte decine di altri locali, fra pubblici esercizi e tabaccherie, in cui sono presenti altri strumenti di gioco, fra cui macchinette, gratta e vinci, ecc., che a quanto dicono i giocatori stessi risultano di certo non meno insidiosi. Si rammenta, infine, che anche da casa propria, collegandosi in rete, è possibile giocare “ a soldi”. Come si vede, dunque, rischi e pericoli, sono assolutamente a portata di mano, soprattutto per i più giovani. Attualmente, i cittadini in carico al Ser.T che manifestano una dipendenza cronica dal gioco sono circa 70 e rappresentano meno del 7% degli utenti con qualche forma di dipendenza (alcol, droghe, ecc.), in cura complessivamente presso il medesimo servizio. Di fronte a questo quadro negli ultimi quattro anni a Cesena sono state poste in essere varie attività da Comune e Ser.T che, circa un mese fa, le hanno riepilogate in Commissione consiliare".

L'amministrazione ricorda le tappe principali: "Nel 2012 c’è stata l’istituzione del tavolo locale sul contrasto al gioco d’azzardo quale ambito di confronto e programmazione delle attività: ne fanno parte Comune, Ser.T,  associazioni dei pubblici esercizi, associazione giocatori anonimi, operatori di strada;  dal 2014 si sono affiancate le associazioni cittadine aderenti alla rete Slot Mob. Nel 2013 è stata avviata la campagna comunale di comunicazione e informazione sui rischi del gioco d’azzardo patologico (finanziata dai gruppi consiliari) e sono stati realizzati interventi diretti degli operatori di strada nei confronti dei giocatori, nei luoghi “di gioco”; in questo anno il Ser.T ha organizzato un incontro rivolto alle scuole. Nel  2014 e anche nel 2015 sono stati organizzati vari  incontri di sensibilizzazione nei quartieri; inoltre, anche su richiesta delle organizzazioni di categoria, è stata decisa la riduzione del 50% della tassa di occupazione di suolo pubblico per tutte le attività che rinunciavano alle slot".

"A proposito di quanto affermato da Filippo Pieri su facebook, lui stesso ricorderà certamente che lo scorso 12 ottobre, in Comune, il tavolo di contrasto al gioco patologico ha deciso di realizzare un aggiornamento della campagna informativa già fatta tre anni fa, di proseguire le iniziative di informazione e sensibilizzazione nei quartieri e di chiedere nuovamente al Ser.T di programmare alcune iniziative nelle scuole - viene rimercato -. Quanto all’attività degli operatori di strada, nella medesima sede si è ricordato che nell’ambito della prevenzione (o “riduzione del danno”), essa è gestita completamente con le risorse economiche del Ser.T, provenienti dai fondi vincolati regionali. E' dunque il Ser.T dell’Ausl della Romagna che ha tutti gli elementi per dare operatività a tale servizio e non esiste alcuna convenzione, in itinere o congelata, in capo al Comune".

"Infine, nella medesima riunione si è affrontato il tema della pubblicazione del bando per mettere a disposizione incentivi rivolti alle attività economiche che decidano di eliminare slot o macchinette, e in quel frangente il Comune ha fatto presente l’impossibilità organizzativa di pubblicare il bando entro il 2015, confermando al tempo stesso la volontà di farlo nel 2016. Volontà che oggi viene rafforzata anche alla luce dell’emendamento al bilancio 2016 presentato dal gruppo consigliare del Partito Democratico, che ci auguriamo venga votato da tutto il Consiglio comunale - conclude -. Nel frattempo è sopraggiunto anche l’atteso intervento della Regione Emilia-Romagna, che nel 2016 si appresta a varare per la prima volta un piccolo fondo ad hoc per supportare le iniziative dei Comuni su questo fronte; sapevamo che era in dirittura d’arrivo e abbiamo ritenuto opportuno attenderlo per definire il nostro provvedimento. Ora che è arrivato e considerando anche le risorse del Comune, siamo nelle condizioni per predisporre un bando più sostanzioso rispetto alle previsioni passate". 

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