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Cronaca Bagno di Romagna

Gestione delle foreste demaniali, la Provincia passa la mano alle Unioni dei Comuni

Lo rende noto il sindaco di Bagno di Romagna Marco Baccini, che spiega: "Si tratta di un tema molto importante soprattutto per i Comuni montani delle due Unioni, dove si trova gran parte del patrimonio boschivo"

La gestione del demanio forestale appartenente al patrimonio indisponibile di proprietà regionale presente nel territorio della Provincia di Forlì-Cesena è passata alla competenza delle Unione dei Comuni. E’ stata infatti recentemente siglata un’apposita convenzione in forza della quale la Regione Emilia-Romagna ha affidato all’Unione dei Comuni Valle del Savio ed all’Unione dei Comuni della Romagna Forlivese le funzioni di gestione e tutela dei beni silvo-pastorali della Provincia di Forlì-Cesena, che succedono così nel ruolo svolto dalla Provincia fino al 30 giugno 2016.

Lo rende noto il sindaco di Bagno di Romagna Marco Baccini, che spiega: “Si tratta di un tema molto importante soprattutto per i Comuni montani delle due Unioni, dove si trova gran parte del patrimonio boschivo e immobiliare regionale. Basti pensare che la superficie demaniale agro-forestale in Provincia di Forlì-Cesena si estende per oltre 24 mila ettari, pari a circa i due terzi dell’intero demanio forestale regionale. I comuni  direttamente interessati sono quello di Bagno di Romagna che detiene la parte più estesa di territorio demaniale (7.545 ha), Premilcuore (6.211 ha), Santa Sofia (4.758 ha), Portico e San Benedetto (2.209 ha) ed a seguire – con porzioni più modeste – i comuni di Galeata, Sarsina, Verghereto, Tredozio, Predappio e Mercato Saraceno”. 

Dal 2005 la gestione di quest’ampio territorio montano era affidata direttamente alla Provincia di Forlì-Cesena. In vista della scadenza della relativa convenzione e della difficoltà di rinnovare l’affidamento alla Provincia alla luce del processo costituzionale di riordino del sistema di governo locale e regionale, si poneva la necessità di individuare un nuovo ente gestore ed i Sindaci dei Comuni maggiormente interessati hanno manifestato la disponibilità ad essere parte attiva del nuovo assetto organizzativo, allo scopo di garantire una gestione ed una valorizzazione adeguata del patrimonio regionale.

Dopo una serie di fitti incontri ed approfondimenti portati avanti durante l’inverno, è stata recentemente siglata una convenzione con la quale la Regione Emilia-Romagna ha affidato temporaneamente e sino alla data del 31 dicembre 2016 la gestione del patrimonio regionale alle due Unioni dei Comuni della Provincia di Forlì-Cesena  sopracitate, che di comune accordo hanno individuato l'Unione dei Comuni della Romagna Forlivese quale capofila e che sarà l’interlocutore della Regione per tutte le questioni afferenti la presente convenzione, fermo restando i compiti di programmazione strategica e decisionali congiunti.

I prossimi mesi di gestione temporanea serviranno agli Enti coinvolti per individuare nello specifico un progetto strategico di tutela e valorizzazione del patrimoni affidato, che comprenda anche le risorse economiche e organizzative che la Regione si renderà disponibile a mettere a disposizione degli Enti affidatari per garantire l’espletamento delle funzioni conferite. Durante questa fase transitoria verrà inoltre effettuata una ricognizione del patrimonio immobiliare presente nelle aree demaniali, che rappresenta un altro tema particolarmente delicato e importante.

Molti di questi immobili infatti sono stati negli anni oggetto di concessioni a terzi e pertanto si rende necessaria una verifica puntuale per individuare lo stato di gestione e manutenzione che i concessionari erano obbligati a svolgere.

“Siamo soddisfatti di questo primo passaggio – dichiara il Sindaco di Bagno di Romagna – che abbiamo ricercato insieme ai Sindaci dei Comuni coinvolti con un intenso lavoro svolto durante i mesi passati. Per i comuni montani, quello del patrimonio demaniale è un tema importante e strategico nell’ottica di una gestione del territorio prossima alle comunità residenti ed allo scopo di mettere a valore un’area che può rappresentare anche una fonte di reddito per l’economia rurale e turistica dei nostri comuni”.

“In questi mesi – continua Marco Baccini – ci impegneremo insieme alla Regione nell’individuare un progetto strategico di tutela e gestione pluriennale del territorio demaniale, per il quale sarà necessario che le Unioni vengano dotate di risorse organizzative e economiche necessarie a far fronte alla gestione di un’area così estesa e complicata”.

“Parallelamente, procederemo ad una ricognizione puntuale degli immobili demaniali per verificarne lo stato di gestione e manutenzione. Alcuni di questi rivestono per i nostri Comuni un’importanza strategica. Per il Comune di Bagno di Romagna riveste particolare importanza il sito di Rio Salso, che rappresenta un’opportunità unica di porta di accesso al Parco Nazionale, da destinare a finalità di pubblica utilità per lo sviluppo di attività di ricerca e didattiche, di avvistamento e studio della fauna e delle bio-diversità, ma anche ricettive per quel turismo sostenibile e sportivo che vogliamo promuovere nel nostro territorio. Su questo tema abbiamo già avviato un percorso con la Regione e che intensificheremo nei prossimi mesi essendo Rio Salso un luogo a cui tutta la comunità guarda con iteresse”. 
 

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