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Cronaca

Gatti investiti sulla strada: "Nessuno si occupa di curarli"

Sono ormai diversi anni precisamente dal 1992 che l'E.N.P.A., sezione di Forlì-Cesena, "chiede a gran voce che siano rispettate le leggi in materia di recupero, cura e salvaguardia dei gatti coinvolti in incidenti stradali"

Sono ormai diversi anni precisamente dal 1992  che l’E.N.P.A., sezione di Forlì-Cesena, “chiede a gran voce che siano rispettate le leggi in materia di recupero, cura e salvaguardia dei gatti  coinvolti in incidenti stradali, ma finora non c’è mai stata una collaborazione reale da parte delle istituzioni, con il risultato che spesso non si è garantito il diritto alla vita e alla salute di queste creature”. In una nota, l'ente Nazionale Protezione Animali solleva il problema.

“Mentre per gli altri animali esiste una risposta: per i cani c’è un servizio del canile comprensoriale pagato dai Comuni stessi e per gli animali selvatici un servizio di recupero e cura pagato dalla Provincia di Forlì-Cesena per cui le risposte garantiscono  un servizio serio ed efficace, per quanto concerne i gatti, non esiste una reale forma di tutela in caso di incidente".  L’E.N.P.A. in questi anni "ha cercato di coprire il più possibile le mancanze clamorose dei Comuni ma, per quando grande sia l’impegno dei volontari e siano poche le risorse a disposizione, non si riesce a gestire in maniera efficace ed efficiente il servizio di recupero, cura ed assistenza degli stessi". E’ noto che l’E.N.P.A. di Forlì-Cesena gestisca il gattile di Torre del Moro a Cesena, “struttura che viene utilizzata dai volontari anche per accogliere gatti feriti o incidentati, di proprietà o randagi che siano. Purtroppo, però, la mancanza di mezzi, di personale e di una convenzione con i Comuni  rende difficile la gestione di questi casi. Il gattile ha già debiti per  30mila euro, di cui una buona parte fanno riferimento proprio ai costi sostenuti per curare gli animali incidentati, la cui competenza, invece, spetterebbe proprio ai Comuni”.


Recentemente, poi, è stato approvato il decreto attuativo n. 289/2012 del Ministero dei Trasporti che va a completare quanto già disposto nel 2010 con l’art. 189 comma 9-bis C.d.S., il quale obbliga gli utenti della strada, in caso di incidente da essi provocato da cui sia derivato danno ad animali, di fermarsi per prestare loro tempestivo soccorso. La norma, inoltre, impone il medesimo obbligo anche agli utenti che con il loro comportamento non abbiano determinato l'incidente, ma che siano comunque coinvolti. “In tal caso – viene spiegato nella nota - i cittadini hanno il diritto ad avere gli strumenti necessari per poter rispettare tali disposizioni, ovvero ci deve essere un numero da chiamare per far intervenire un’ambulanza veterinaria o comunque per contattare chi dovrà poi prendere fisicamente in custodia l’animale per somministrargli le relative cure. Come è possibile soccorrere un animale ferito se non si possiedono i mezzi e le competenze, senza aggravarne le condizioni e con rischio che lo stesso si rivolti per la paura?”

Alla luce di tutto questo, l’E.N.P.A. rinnova il suo appello “con nuovo vigore chiedendo che le istituzioni a tutti i livelli si assumano le loro responsabilità, secondo quanto stabilito dalla legge, e mettano a disposizione risorse finanziare, umane e strumentali per tutelare gli tutti gli animali vittime di incidenti e garantire loro le cure necessarie ad una completa guarigione. Non è più tollerabile attendere oltre”.


                           

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