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Cronaca Cervese Sud / Via Don Primo Mazzolari, 50

L'addio al piccolo Yahya unisce le religioni, il papà: "C'è un unico Dio". Don Daniele legge il Corano: "Salutiamo questo angelo e cambiamo vita"

Un dolore grande, ma composto e riservato, difficile da descrivere e da spiegare. Un cielo cupo e il campo sportivo della piccola parrocchia di San Giuseppe Artigiano hanno fatto da cornice all'ultimo, sofferto saluto a Yahya

Un dolore grande, ma composto e riservato, difficile da descrivere e da spiegare. Un cielo cupo e il campo sportivo della piccola parrocchia di San Giuseppe Artigiano hanno fatto da cornice all'ultimo, sofferto saluto a Yahya, il bambino di soli 7 anni, la cui vità è stata spezzata da un tragico incidente mentre era sulla sua bici, insieme a papà Imad. Quello stesso papà che porta sulle spalle la piccola bara bianca mentre lascia la parrocchia di Villachiaviche. Imad ripete spesso "non ci posso credere, vi ringrazio tutti", commuove vederlo colpito dalla valanga di affetto che la famiglia tunisina sta ricevendo da giorni, e che non accenna a placarsi, perché questa tragedia ha colpito tutta la città, e il dolore difficile da accettare, diventa l'occasione per abbattere le barriere tra le religioni, musulmana e cristiana.

VIDEO - L'ultimo saluto a Yahya

Almeno 600-700 persone non sono volute mancare all'addio a Yahya, in tanti stanno contribuendo alla raccolta fondi per la famiglia che ha sfondato quota 11mila euro.  Nel campo sportivo che il piccolo Yahya frequentava inseguendo dietro a un pallone la sua passione per il calcio, è stata posizionata la piccola bara bianca, fiori bianchi, e la cassetta per la raccolta delle offerte. In cielo si sono alzati palloncini bianchi e blu.

I funerali di Yahya (14-11-2022) Foto di Francesco Botta

"C'è un unico Dio - ha preso la parola papà Imad con la voce rotta del pianto e dall'emozione - e protegge tutti. Ringrazio tutti, non ho parole", è partito un lungo applauso mentre risuonava una preghiera musulmana per Yahya.

"Davanti a Dio salutiamo questo angelo - ha detto don Daniele Bosi in lacrime - iniziamo tutti a vivere diversamente - l'esortazione con la voce rotta dalla commozione - dobbiamo cambiare, spesso pensiamo solo ai vestiti e i bambini solo ai giochi, scegliamo una vita più semplice", il monito del parroco di Villachiaviche, la comunità si è fermata per una buona mezzora, con un afflusso costante verso la piccola parrocchia. Ancora più doloroso (ma molto composto) il deflusso con la piccola bara bianca salutata dalle note di Laura Pasini 'Ti dico ciao' e Gianluca Grignani 'Destinazione Paradiso'. "Un applauso per il nostro angelo", ha detto don Daniele Bosi, più di un semplice parroco, un vero e proprio amico per la famiglia tunisina composta da papà Imad, mamma Halima, la sorella Eyea e i due fratelli Yousef e Aleaddine.

Anche l'avvocata si unisce alla preghiera della famiglia

Il papà: "Il vostro abbraccio ci dà la forza per andare avanti"

Nell'ultima preghiera per Yahya don Daniele ha letto anche il Corano "perché accomuna cristiani e musulmani quando dice 'adorate il vostro Signore che ha creato voi, Dio ha fatto per voi della terra un tappeto, e del cielo un castello, e ha fatto scendere dal cielo acqua con la quale estrarre dalla terra quei frutti che sono il vostro pane quotidiano", ha detto il parroco ricordando di aver studiato il Corano ai tempi dell'università.

"Dio deve darci la forza", ha proseguito don Daniele in lacrime,  seguito dal papà del piccolo Yahya "Che Dio ci dia la forza, la pazienza, a me, ai familiari, agli amici. Non mi aspettavo tutto questo, vi ringrazio, il vostro abbraccio ci dà la forza per andare avanti". Imad è spesso interrotto dagli applausi nel suo 'discorsino' come lo definisce lui stesso. "Ringrazio tutti i cittadini di Cesena - il commovente intervento - Yahya è un angelo e Dio ha voluto chiamarlo, Don Daniele sei un amico".

"Era sempre qui - ha ricordato il papà di questo bambino sempre sorridente e dagli occhi vispi, indicando il campetto - veniva la domenica, era tremendino, un bambino particolare. Fate un saluto a Yahya come volete voi". Tanti i presenti con la tuta sociale della Polisportiva Rumagna, Yahya era un giovane tesserato della scuola calcio, la giornata del dolore è iniziata alle 12.30 con la partenza dall’obitorio dell’ospedale Bufalini, poi l'arrivo al campo sportivo della parrocchia di Villachiaviche. Dopo l'autopsia disposta dalla magistratura, la famiglia ha atteso pazientemente per giorni la restituzione della salma di Yahya, facendo veglia continua nellla casa di Villachiaviche, che è rimasta aperta, come vuole la fede musulmana, circondati dall’affetto dei loro familiari, ma anche dei vicini di casa e degli amici. E' stato un ultimo saluto con un dolore profondo, ma composto e riservato per una religione, l'Islam, che ha un concetto di resurrezione molto forte. L'ultimo atto la sepoltura nel piccolo cimitero di Monteaguzzo.

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