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Fuga di cervelli: "Non arriva internet, cambiamo città!".

Qual è il colmo per un'azienda che fa e-commerce? Non avere internet. Almeno nella forma in cui tutti conoscono la rete. Essere costretti a lavorare con le "chiavette" perché senza servizio adsl. Sono due anni circa che Alcedo Italia litiga con la Telecom

Qual è il colmo per un'azienda che fa e-commerce? Non avere internet. Almeno nella forma in cui tutti conoscono la rete. Essere costretti a lavorare con le “chiavette” perché senza servizio adsl. Sono due anni circa che Alcedo Italia litiga con la Telecom, ma ancora, in quel tratto di Romagna che sta tra la via Cesenatico e l'A14, a qualche chilometro dalla wellness valley, la rete non esiste. Un disagio tale da far materializzare l'idea di spostarsi da Cesena.

“La Telecom e' un concesionario pubblico di servizi – commenta Emanuele - e pertanto dovrebbe garantire a tutti l'accesso alla rete, anziche' occuparsi soltanto di finanza, tra l'altro con risultati a dir poco deludenti. Investire anche laddove apparentemente non conviene, su tutto il territorio e non solo su qualche zona. Per non parlare del trattamento ricevuto dal loro call center. L'ultima volta sono arrivati a dirci di protestare quanto vogliamo, tanto non servirà a nulla, aggiungendo che le cose non cambieranno”. Alcedo Italia commercializza da anni dei kit per trasformare le comuni biciclette in bici elettriche. Oggi e' diventata un punto di riferimento per migliaia di clienti sparsi in tutta la penisola.

Se a questo aggiungiamo il fatto che l'amministrazione, la vendita e l'assistenza avviene quasi esclusivamente attraverso il loro sito web non è eccessivo descrivere questa azienda come una startup “verde” e “innovativa”, visto che punta ad abbattere gli spostamenti urbani su quattro ruote, quindi l'inquinamento. Tuttavia lo sviluppo futuro di questa giovane realta' è frenata proprio dall'assenza dell' adsl; quotidianamente sono costretti ad affidarsi ad un servizio inefficiente e costosissimo perche' pensato per piccoli volumi di traffico, che non possono in alcun modo reggere il carico di lavoro di un'attivita' commerciale: “Ogni giorno puntualmente una chiavetta si disconnette dal mondo alle ore 17 per riattivarsi chissa' quando”.

“Pensiamo ad futuro – ha aggiunto Emanuele – in cui tutti si possono spostare con bici elettriche, in cui l'idraulico o l'elettricista vanno per le case con mezzi veloci, leggeri e a basso impatto ambientale. Chiediamo soltanto gli strumenti fondamentali per poter lavorare e per i quali pagare il canone dovuto. Ma è possibile che, nel 2013, una neonata azienda che si affaccia su un mercato in fortissima crescita non abbia accesso alla rete? La politica dov’è? Tutti i giorni sentiamo ripetere come un mantra la parola competitivita' da coloro che probabilmente non hanno mai avuto un'azienda. Serve un intervento immediato e deciso da parte della politica, sia a livello nazionale che locale altrimenti, come e' successo per i ricercatori, ce ne andremo tutti quanti”.

E poi c'è la solita burocrazia all'italiana che taglia le gambe. “Solo per andare a fare i vari incartamenti da notaio e commercialista con una struttura societaria già pronta abbiamo stimato di dover spendere circa 20mila euro; tutto questo per una normale srl”. Meno male che siamo in Europa, dove il mercato tra stati è agevolato! “Invece no – spiega Bruno – è da piu' di un mese che aspettiamo l'abilitazione della partita IVA intracomunitaria che ci permette di acquistare merci da altri paesi membri usufruendo delle agevolazioni previste per legge. Sembra il medioevo. Abbiamo l'Italia nel nome dell'azienda e vorremmo restare qui, ma all'estero è tutta un'altra cosa: tasse al 25%, capannoni pronti in comodato d'uso gratuito, internet è riconosciuto alla pari della fornitura di acqua e gas. Se continua così si fa fatica a fare a gara con i tedeschi anche se le idee ci sono”.

In cantiere infatti c'è anche il primo motore centrale per bici elettriche, che se tutto va bene il prossimo anno sara' commercializzato. “Sarebbe il primo completamente “made in Italy”, anzi, tutto fatto in Romagna”.
La ditta è a Macerone di Cesena, in Viottolo Vanzie e spesso i clienti non riescono a trovarla perché c'è una via con lo stesso nome dall'altra parte del Pisciatello. “Non mettiamo le insegne in strada proprio perché l'idea di andarcene da Cesena è sempre più ricorrente”.

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