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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Il bimbo smette di mangiare per una fobia: la psicologa ingaggia Batman per curarlo

Tutto ha avuto inizio quando il piccolo Tommaso, guardando la televisione ha sentito parlare della morte di un bambino soffocato dalla mozzarella

A volte basta condire l'esperienza con un po' di fantasia e anche i casi apparentemente più difficili trovano soluzioni insperate. Ne sa qualcosa la psicologa, psicoterapeuta Aniceta Perrini alle prese con un caso particolarmente impegnativo riguardante il suo nipotino di 5 anni, curato da una fobia infantile dalla visita di Batman. Batman? Sì, proprio lui, Luca, il "Batman Romagnolo" che ormai da anni si aggira per Cesena travestito dal supereroe portando solitamente allegria ma, in questo caso, anche l'originale soluzione a un problema. Da una prospettiva psicologica, infatti, il cosplay (pratica di indossare un costume che rappresenta un personaggio o un supereroe) può essere non solo un fenomeno da analizzare ma anche una risorsa utilizzabile a compendio di una terapia. 

Tutto ha avuto inizio quando il piccolo Tommaso, guardando la televisione ha sentito parlare della morte di un bambino soffocato dalla mozzarella (un fatto accaduto nel 2013). "Mi hanno raccontato che improvvisamente si è bloccato e ha iniziato a dire che non avrebbe più mangiato e che non voleva morire - spiega Aniceta, la zia - Sul momento non è stata data tanta attenzione al fatto ma, poi, nel pomeriggio Tommy ha avuto una seria crisi di panico, tremando e dicendo che quel bambino morto gli si era fissato nel pensiero e che per toglierglielo avrebbero dovuto spaccargli la testa. A quel punto mi hanno chiamato e, sapendo che, per lavoro, mi occupo anche di situazioni legate a traumi, mi hanno chiesto di parlare un po' con lui per capire cosa si poteva fare". 

Tommaso, però, non si è convinto con una discorsino. No. Ha continuato a dire alla zia che il problema era nella testa e che nessuno avrebbe potuto cancellargli quel brutto pensiero. E' andato avanti così per tre giorni, senza mangiare nulla. I genitori hanno anche dovuto smettere di mandarlo all'asilo. "Beveva acqua e qualche succo ma non c'era verso di farlo mangiare - spiega ancora Aniceta - Non riusciva nemmeno a deglutire - Così ho iniziato con la terapia post-trauma due volte al giorno. Prima di tutto, mostrandogli una specie di termometro, gli ho spiegato che noi psicologi abbiamo dei raggi laser che, se diretti verso la testa, pian piano possono frantumare i pensieri cattivi. Poi gli ho fatto disegnare il suo supereroe Batman e il giorno dopo gli ho fatto trovare nella buchetta una sua lettera. Batman lo invitava a essere coraggioso e gli scriveva che sapeva che ce la stava mettendo tutta". 

Il secondo giorno Tommy ha iniziato a leccare un gelato. E così gli è arrivata la seconda lettera dove Batman si congratulava dei successi ottenuti, e lo avvisava che se avesse continuato così forse sarebbe passato di lì a trovarlo. Nel frattempo, infatti, la psicologa Aniceta si è messa in contatto, grazie ai social, con Luca il Batman Romagnolo organizzando una visita a casa del nipote. "Quando Tommy è arrivato a casa e mi ha detto: Zia, penso di essere guarito, mi sono sentita rinascere". Oggi Tommy, a pranzo, ha ricevuto la medaglia per il suo coraggio dalle mani dello stesso Batman. Più che una grande sorpresa è stata la giusta ricompensa per aver vinto una battaglia contro le proprie paure, ombre che tutti ci portiamo dietro e che ogni tanto, quando meno ce l'aspettiamo, fanno capolino. Che sia Batman, Wonder Woman, Capitan America o il compagno di classe più popolare, alzi la mano chi, nei momenti più bui, non ha desiderato trovare una letterina di qualcuno che ci incoraggia e si congratula con noi per tutto quello che, nonostante tutto, siamo in grado di fare. Anche se non ci consegna la medaglia, rafforza il coraggio, accresce l'autostima e ci dà una bella botta di ottimismo.

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