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Cronaca

La startup torna a scuola: FitStadium si racconta ai ragazzi di quinta dell’Itis Pascal

Quest’anno ha realizzato la sua prima app per smartphone dedicata al fitness. I maturandi hanno potuto farsi raccontare in prima persona come nasce e cresce una startup, direttamente da chi ne conosce difficoltà, vittorie, ostacoli e ambizioni

FitStadium torna a scuola. Venerdì, nell’ambito degli eventi della Wellness Week, i fondatori della startup cesenate Denis Brighi e Luca Domeniconi sono tornati fra i banchi dell’Istituto tecnico industriale Blaise Pascal, che già avevano frequentato da studenti, per raccontare ai ragazzi che stanno per diplomarsi com’è fare impresa nella Wellness Valley. FitStadium è una startup innovativa nata sotto l’ala di Technogym e cresciuta nell’incubatore d’impresa CesenaLab.

Quest’anno ha realizzato la sua prima app per smartphone dedicata al fitness. I maturandi hanno potuto farsi raccontare in prima persona come nasce e cresce una startup, direttamente da chi ne conosce difficoltà, vittorie, ostacoli e ambizioni. E poi, dato che pur sempre di fitness si tratta, all’incontro in aula è seguito un allenamento  in palestra, per toccare con mano il frutto del lavoro di FitStadium. L’appuntamento si è svolto dopo altri due incontri all’Istituto Tecnico Commerciale Renato Serra e all’Istituto Cino Macrelli di Cesena, e giunge al culmine della Wellness Week, la settimana di eventi promossi dalla Wellness Foundation di Nerio Alessandri. La manifestazione, quest’anno alla sua prima edizione, ha registrato un boom di oltre 300 appuntamenti dedicati al wellness e ai sani stili di vita.

“Il saper vivere, inteso come capacità di cogliere il meglio della vita nel rispetto di noi stessi e del mondo che ci circonda, è forse la risorsa più bella che la Romagna sa offrire. La Wellness Week riflette molto bene tutto questo: il cibo, la cultura, le bellezze naturali e, naturalmente, il benessere - osserva Denis Brighi, presidente di FitStadium -. Si tratta di un patrimonio in grado di aprire opportunità che vanno oltre i tradizionali settori dell’ospitalità e dell’enogastronomia. Anche grazie alle nuove tecnologie. Spero che ascoltando la nostra storia i ragazzi diventino più consapevoli delle tante strade che si aprono davanti a loro, e che forse sono più di quelle che immaginano. Spero che possano trarne ispirazione per arrivare più lontano.”

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