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Cronaca Centro  / Piazza del Popolo

In 400 alla fiaccolata per Cristina e Chiara, Marisa: "Non voglio morire senza un come e un perché"

I casi irrisolti di Cristina Golinucci e Chiara Bolognesi restano ferite aperte a Cesena. Almeno 400 persone si sono riversate mercoledì sera in centro storico per la fiaccolata che ha chiesto "verità e giustizia"

I casi irrisolti di Cristina Golinucci e Chiara Bolognesi restano ferite aperte a Cesena, una città che non vuole dimenticarle nonostante siano trascorsi 30 anni. Almeno 400 persone si sono riversate mercoledì sera in centro storico per far sentire vicinanza e appoggio a Marisa Degli Angeli che si batte insieme all'associazione Penelope "per la vera verità". In testa alla fiaccolata uno striscione semplice ma perentorio: "Verità e giustizia per Cristina e Chiara". Un serpentone umano nel giorno della Festa della Donna, fiaccole alla mano, si è snodato a partire dalle 20:50 da Piazza Giovanni Paolo II fino alla Piazza del Popolo. Un corteo silenzioso, ma è stato un silenzio assordante, guidato da Marisa degli Angeli (mamma di Cristina Golinucci) e dal sindaco Enzo Lattuca, che è sfociato in Piazza del Popolo. Qui è stata la stessa Marisa, con la voce rotta dal pianto e dall'emozione, a prendere la parola davanti alla folla: "Io non dimentico - ha detto la mamma di Cristina Golinucci - non dimentico i suoi 20 anni, la sua assenza è presenza. Quella giornata la definisco sempre quella maledetta giornata di settembre. Ma noi donne dell'associazione Penelope siamo mamme guerriere che corrono anche quando sentono venir meno le forze. Non voglio morire senza un come e un perché".

VIDEO - Le parole di mamma Marisa

La fiaccolata

Poi l'affondo: "In questi anni ci sono stati troppi nemici da superare, anche laddove pensavo ci fosse solidarietà e conforto. Nonostante tutto morirò da donna di fede, in 30 anni ho ricevuto tante porte in faccia, e chiedo scusa se a volte sono stata troppo ruvida e diretta". Dopo l'intervento della mamma di Cristina un lungo applauso della folla. "Marisa non devi scusarti - ha preso la parola il sindaco Enzo Lattuca - siamo noi che dobbiamo ringraziarti per i tuoi trent'anni di battaglie. La riapertura delle indagini è stato come un terremoto emotivo, devi sapere che non sei sola, tutta la città è con te. Chi sa, ed in tutti questi anni ha taciuto, deve parlare perché non è mai troppo tardi", l'appello del sindaco.

VIDEO - Le parole del sindaco Lattuca

Marisa ha parlato di "un'anima nera" collegata ai casi delle due giovani ragazze cesenati scomparse 30 anni fa, la 18enne Chiara Bolognesi fu ritrovata senza vita nel fiume Savio, mentre di Cristina Golinucci la mamma aspetta almeno i resti. La 21enne di Ronta sparì nel nulla nel lontano primo settembre 1992, aveva appuntamento col suo padre spirituale don Lino, al convento dei Cappuccini. Poche settimane fa la clamorosa riapertura delle indagini e un sospettato sotto la lente di ingrandimento degli inquirenti che per le nuove indagini hanno anche riesumato la salma di Chiara, che scomparve un mese dopo Cristina Golinucci.

Il sospettato (non iscritto al momento nel registro degli indagati) è attivo nel mondo del volontariato cattolico cesenate, non si tratta del sospettato storico, l'africano Boke, che forse a questo punto fu solo un depistaggio. Sull'uomo dell'ambiente cattolico nelle scorse settimane sono piovute diverse accuse di molestie, un'ora prima della fiaccolata sul Tg regionale è intervenuto anche il Vescovo di Cesena Sarsina Douglas Regattieri che ha rinnovato l'appello alla massima collaborazione per la ricerca della verità, ma ha anche sottolineato che "non si possono condannare le persone senza prove certe".

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