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Festini a 'Villa Inferno', si va verso la sentenza. Rito abbreviato per il parrucchiere cesenate: la richiesta del pm

Festini a base di sesso e cocaina a 'Villa Inferno', arriva una accelerazione nel processo che riguarda la vicenda che chiama in causa anche un cesenate

Festini a base di sesso e cocaina a 'Villa Inferno', arriva una accelerazione nel processo che riguarda la vicenda che chiama in causa anche un cesenate, il 47enne parrucchiere Fabrizio Cresi. Martedì mattina è andata avanti l'udienza preliminare a Bologna davanti al Gup Alberto Gamberini. 15 gli imputati su cui gravano le accuse a vario titolo di induzione alla prostituzione, spaccio, produzione di materiale pedopornografico. La novità è  che è stata annullata l'udienza del 13, e il 25 gennaio si arriverà alla sentenza che chiuderà almeno in primo grado questa vicenda che suscitò un grande clamore mediatico. Nella precedente udienza si era costituita parte civile la ragazza, 17enne all'epoca dei festini, che con la sua denuncia aveva fatto scattare l'inchiesta.

Era il primo settembre 2020 quando Carabinieri e Procura scoperchiarono il 'pentolone' con un mix di accuse che vanno dalla induzione alla prostituzione, pornografia minorile, spaccio. Al centro dell'indagine una casa di Pianoro, nel Bolognese, dove si sarebbero svolti festini a base di cocaina e sesso, anche con ragazze minorenni.  Era stata la madre di una ragazza coinvolta a scoperchiare la vicenda denunciando ai Carabinieri i frequenti allontanamenti della figlia minorenne che tornava a casa "fatta": quando le aveva sequestrato il telefono cellulare, aveva scoperto le foto degli incontri e quindi il motivo delle "fughe". In quel caso la ragazza aveva dato in escandescenza tanto da essere ricoverata in un reparto psichiatrico. 

Come annunciato, sono stati diversi gli imputati che hanno scelto riti alternativi davanti al gup, sono state 3 le proposte di patteggiamento. Per quanto riguarda la posizione di Fabrizio Cresi, il parrucchiere di Cesena difeso dall'avvocato Donata Malmusi, la strategia difensiva ha portato al rito abbreviato. Sul 47enne pendono le accuse di induzione alla prostituzione e cessione di droga, in questo momento non è soggetto a misure cautelari. Nel corso della requisitoria il pubblico ministero ha chiesto una pena di 3 anni e 2 mesi di carcere per il cesenate che fu uno dei primi otto indagati nell'ambito di 'Villa Inferno', il prossimo 25 gennaio arriverà la sentenza.

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