Festini a 'Villa Inferno', il legale del parrucchiere cesenate coinvolto: "Estraneo alla vicenda"
E' stata una giornata di interrogatori di garanzia con il 47enne cesenate che ha respinto le accuse. La vicenda è quella dei presunti festini a base di droga e sesso con minorenni
Una giornata di interrogatori di garanzia nell'ambito dell'inchiesta sulla vicenda ribattezzata "Villa Inferno". Una casa di Pianoro, nel Bolognese, dove si sarebbero svolti festini a base di cocaina e sesso, anche con ragazze minorenni, tra gli indagati anche un cesenate, il 47enne parrucchiere Fabrizio Cresi, che si trova agli arresti domiciliari.
Come riporta la Dire, Cresi ha risposto alle domande del giudice, ha riferito parlando con i cronisti la sua legale, Donata Malmusi. Il difensore ha voluto chiarire la posizione del 47enne, coinvolto nell'inchiesta sottolineando che l'uomo "ha cercato di chiarire il suo coinvolgimento" e "si è dichiarato estraneo al contesto di 'Villa Inferno'".
Quanto alla 17enne coinvolta, il cesenate "non sapeva che la ragazza fosse minorenne", ha affermato Malmusi, precisando che il suo assistito "ha detto di averla conosciuta perché è un'amica della sua ex fidanzata una mattina, per poi andare tutti insieme a casa sua". In seguito, ha aggiunto, i due "si sono sentiti alcune volte al telefono". Per chiarire meglio la posizione dell'uomo, conclude Malmusi, "la Procura dovrebbe sentire la sua ex fidanzata, e se non lo farà mi attiverò per chiedere al pm di ascoltarla".
Era stata proprio la madre di una ragazza coinvolta a scoperchiare la vicenda denunciando ai Carabinieri i frequenti allontanamenti della figlia minorenne che tornava a casa "fatta": quando le aveva sequestrato il telefono cellulare, aveva scoperto le foto degli incontri e quindi il motivo delle "fughe". In quel caso la ragazza aveva dato in escandescenza tanto da essere ricoverata in un reparto psichiatrico.