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Cronaca Verghereto

Ferragosto, nella piccola comunità si festeggia la Madonnina millenaria

Don Daniele Bosi: "Nella piccola comunità di Tavolicci, si festeggia una delle Madonne più antiche al mondo"

Nel giorno di Ferragosto, ci sarà un momento di festa per la piccola comunità di Tavolicci, nel Comune di Verghereto. "Si festeggia la Madonna di Montegiusto - spiega don Daniele Bosi - una statuetta millenaria alta appena 60 cm. La Madonnina millenaria di epoca romanica, in legno dipinto, fino al 1967 era conservata presso il suo santuario, di Santa Maria in Montegiusto, amena località di fronte a Pereto, ora ridotto a rudere".

"La statua - racconta don Daniele - dopo il deterioramento dello strato pittorico, era stata “vestita” di panni qualche secolo fa. Nel 2012, durante il restauro, ci si rese conto dell’importanza del piccolo sacello, forse un residuo di un culto pagano antico, del quale la pieve di Montegiusto era in precedente tempio dedicato ad una divinità dell’acqua, visto il sottostante fiume Para. Il bambino, spostato nel ‘700 a destra, fu riportato al centro dell’immagine, nell’originaria collocazione. Sistemato il colore applicato al corpo, non fu necessario rivestire la statuetta, anche perché sarebbero venuti coperti gli originali lineamenti e le gustose particolarità. Una delle statue della Madonna più antiche al mondo".

Alle 17 sarà celebrata la messa  all’aperto, e poi la solenne processione verso il campo adiacente all’ex ristorante. Seguirà poi il rinfresco sul sagrato preparato dalle famiglie del luogo.

"Il santuario di Montegiusto, - spiega il sacerdote - è un edificio pagano trasformato nell’VIII secolo in chiesa cristiana, fino all’8 dicembre 1967 quando i parrocchiani in processione la portarono, definitivamente, presso il Sacrario di Tavolicci, in quanto Montegiusto era rimasto abbandonato, anche a causa dell’Eccidio che mieté 64 vittime. Andava, raccontano i vecchi, tantissima gente alla festa a Santa Maria. Facevano pranzo attorno alla chiesa seduti su teli adagiati al suolo, e la gente si scambiava cibo e passavano ore piacevoli. L’unico “segno” di festa esterna era il banco delle caramelle, della signora Gesualda che veniva da Selvapiana e i ragazzotti compravano le caramelle per la morosa. Si può dire davvero che Montegiusto sia uno dei luoghi più affascinanti e nel tempo stesso misteriosi della zona. Rimane l’ancona dell’altare maggiore, in legno intarsiato del 1500, che ora si trova nella nuova chiesa, insieme all’antica campana. Nel 1996 il parroco don Vittorio Morosi costruì personalmente, con l’ausilio di un muratore del luogo, il nuovo santuario per custodire questa statuetta, così unica e cara a tanti fedeli devoti".
 

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