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Cronaca San Mauro Pascoli

San Mauro non vuole dimenticare Oriana: "Non è stata uccisa da un raptus, ma dalla mascolinità tossica"

A San Mauro anche un consiglio comunale straordinario nel quale all'unanimità è stata votata una mozione di entrambi i gruppi consiliari sulla intitolazione di strade e parchi alle vittime di femminicidio

San Mauro Pascoli non vuole dimenticare il "sacrificio innocente" di Oriana Brunelli. Mercoledì sera anche un consiglio comunale straordinario nel quale all'unanimità è stata votata una mozione di entrambi i gruppi consiliari sulla intitolazione di strade e parchi alle vittime di femminicidio. C'è stato un minuto di silenzio per le donne uccise fino ad oggi, "in particolare per Giulia, Martina, Oriana e Teresa, uccise in questo 2023", ha detto la sindaca Luciana Garbuglia.

Tutte le forze politiche si sono mostrate sensibili rispetto ad una tragedia che ha sconvolto la comunità sammaurese. Così la consigliera Francesca Bocchini: "Nonostante le campagne di sensibilzazzione parliamo di un fenomeno in preoccupante aumento. In Italia il 31,5 % delle donne ha subito forme di violenza, fisica, sessuale o psicologica. Durante il lockdown il numero di chiamate ai centri anti-violenza è raddoppiato. La toponomastica ha un forte impatto sulla popolazione, e intitolare un parco comunale a Oriana Brunelli è un segnale di vicinanza delle istituzioni".

I funerali di Oriana Brunelli

Poi ha preso la parola la sindaca Luciana Garbuglia: "La tragedia ha segnato un punto di non ritorno, forse pensavamo che questi casi erano lontani da noi, la morte di Oriana è stato uno choc, mi ha commosso profondamente, anche per la conoscenza personale che avevo di entrambi. Mi sono domandata 'potevo fare qualcosa?' Tra agosto 2021 e luglio 2022 è stata uccisa una donna ogni tre giorni - l'amara statistica riportata dalla sindaca che poi precisa - il femminicidio è l'atto finale dell'escalation di violenze, pedinamenti e soprusi. Il femminicidio non è un imprevidibile raptus, non si può giustificare in alcun modo perché altrimenti si fa sparire la vittima. Ci sono sempre dei segnali che forse riteniamo sopportabili, solo una donna su sette denuncia il suo futuro assassino", ha detto Garbuglia.

La sindaca ricorda che "il delitto d'onore è stato abolito solo nel 1981, ma nessuna legge può impedire i femminicidi, serve un cambio culturale e una rivoluzione civile come quella che ci fu contro la mafia. Intitolare il giardino davanti alla casa dei sammauresi ad Oriana è un gesto tangibile che ricorda il sacrificio innocente che non deve cadere nell'oblio".

Consiglio comunale per Oriana

Il consigliere Simone Pascuzzi cita papa Francesco, e sottolinea che il "codice rosso può essere potenziato, è uno strumento che dà una prima risposta di protezione. Ma per debellare la violenza di genere bisogna iniziare dalle fondamenta della comunità, che per noi sono famiglia e scuola, iniziare dalle basi, insegnare il rispetto verso la persona, verso il prossimo. Dobbiamo essere consapevoli che cambiare la società sarà un processo lungo e lento".

"Dietro ai femminicidi una cultura arcaica"

Il consigliere Luca Ceccaroni ha ricordato che "la sola colpa di Oriana è stata quella di fidarsi di una persona che credeva amica, Capuccini è andato all'appuntamento con una pistola, vuol dire che la cosa era premeditata, vuol dire che c'erano dei segnali e tutti potevamo fare qualcosa, quasi tutte le donne sono uccise con le pistole, ma questo è un altro tipo di problema". "Dietro al femminicidio c'è una cultura arcaica che Ceccaroni definisce di "mascolinità tossica".

IL VIDEO DEI FUNERALI

Katia Casadei ha invece ricordato l'impegno dello sportello anti-violenza Alba di Savignano: "Offre un servizio gratuito e anonimo. Le operatrici sono preparate e professioniste rispetto alla violenza di genere. Garantiscono la più completa privacy per chi arriva allo sportello, con percorsi personalizzati di uscita dalla violenza. C'è anche una assistenza legale per essere informate rispetto ai propri diritti, e anche per tutelare gli eventuali figli". Lo sportello Alba ha accolto in presenza o telefonicamente 36 donne "anche 13 straniere, donne in gravidanza, signore fino a 80 anni di età".

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