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Cronaca

Cesenatico, Famiglini (pli): "Insabbiamento del porto canale, occorrono nuove soluzioni"

Il problema dell'insabbiamento del porto canale è vecchio probabilmente quanto il porto stesso e meriterebbe una attenzione che vada ben oltre l'emergenza del momento o la soluzione a medio termine.

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di CesenaToday

La scorsa settimana, dopo gli ultimi interventi ordinari e straordinari
posti in cantiere, sono state testate per la prima volta nel corso di una
forte mareggiata le porte vinciane che, a fronte di condizioni marine molto
mosse ma non fuori dal comune, hanno prodotto risultati differenti. Infatti
se un lato il sistema meccanico, recentemente riparato e rinforzato, sembra
aver tenuto senza registrare danni, dall'altro alcuni frammenti della
banchina, probabilmente indebolita dai lavori in corso, sono cascati nel
porto canale e, oltre a ciò, i disgregatori, nonostante le continue
movimentazioni delle porte degli ultimi mesi, sembra non siano riusciti a
vincere completamente il miscuglio di sabbia, melma e fango stratificato che
opprime il fondale del porto canale. In particolar modo nella fase di
apertura le porte vinciane non sono potute tornare nella propria sede di
riposo (foto in allegato). Parimenti è ormai noto da tempo il dramma
quotidiano che vive la categoria dei pescatori che rischia di rimanere
paralizzata per il progressivo insabbiamento del porto canale che rende
sempre più problematico, se non impossibile in certi casi, uscire e
rientrare a pieno carico all'interno del porto stesso. Indubbiamente, in
attesa che si proceda con il dragaggio dell'asta del porto canale,
l'amministrazione comunale potrebbe agevolare il trasferimento delle barche
di maggior dislocamento verso i porti vicini fino a quando la problematica
non verrà risolta, in modo tale che gli equipaggi possano continuare a
lavorare a pieno ritmo. D'altra parte il problema dell'insabbiamento del
porto canale è vecchio probabilmente quanto il porto stesso e meriterebbe
una attenzione che vada ben oltre l'emergenza del momento o la soluzione a
medio termine. In tal senso un aiuto volto a lenire questa importante
criticità potrebbe venire dalle chiuse di prossima realizzazione ubicate
presso il "Ponte del Gatto". Riempiendo i canali consorziali ed aprendo
rapidamente lo sbarramento di monte si potrebbe generare una corrente che
eroda lentamente il fondo del porto canale. Indubbiamente questo processo
andrebbe continuato a più riprese ed in maniera periodica per ottenere dei
risultati apprezzabili. A monte dello sbarramento del "Ponte del Gatto" sono
presenti potenzialmente quattro bacini idrici, quello del Vena-Madonnina,
della Mesola di Montaletto, del canale di Allacciamento e del canale
Tagliata. Si potrebbe sostanzialmente riempire i canali a monte della
ferrovia, chiudendo temporaneamente il by-pass di Zadina, in concomitanza
con opportune condizioni meteorologiche e dopo indispensabili verifiche ed
adeguamenti sugli argini, e rilasciare la massa d'acqua nel porto canale
facendole acquistare una certa velocità. Certamente Cesenatico non possiede
il sistema di pialasse di cui può godere il porto di Ravenna, tuttavia
qualche risultato probabilmente si potrebbe osservare ugualmente pensando
anche al ruolo che le casse di espansione di futura realizzazione potrebbero
assumere in questa idea. D'altra parte studiare un sistema di questo tipo
non può prescindere dal piano di messa in sicurezza idraulica del nostro
territorio nel senso che se il Fossatone all'occorrenza deve portare le
acque di scolo da Cesenatico a Zadina, invertire il flusso in maniera
imponente rischia di sviluppare col tempo una pendenza che in realtà è bene
che non ci sia proprio. Da questo punto di vista il Fossatone andrebbe
diviso in due sezioni, come di fatto in parte già è strutturato, una per il
desabbiamento del porto canale e una per lo scolo delle acque di Cesenatico
verso nord, il tutto disciplinato da un sistema di chiuse. Purtroppo nel
corso degli anni il lato destro del Fossatone, a partire dal ponte sulla
strada statale adriatica fino allo sbocco sul porto canale, è stato
parzialmente urbanizzato di fatto rendendo difficoltosi interventi su quello
che in realtà è uno degli elementi nodali del nostro sistema idraulico
locale.
Naturalmente in queste righe ci limitiamo a lanciare un abbozzo di idea che
ovviamente andrebbe a lungo approfondito nelle sedi opportune e con gli
strumenti idonei contestualmente ad una necessaria revisione del piano di
messa in sicurezza idraulica del nostro territorio che dovrà essere
intrapresa prima o poi. Tanto varrà, quindi, cogliere l'occasione, nel
momento in cui si dovranno chiedere altrove gli stanziamenti necessari, per
integrare in seno al nostro sistema di canali anche questo aspetto non
secondario per il benessere della nostra comunità.
 

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