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Cronaca

A 9 e 13 anni in fuga dalle bombe: tanta voglia di scuola e sport. 4 famiglie ucraine ospiti della comunità avventista

Due ragazzini ucraini, Daniel di 13 e Caterina di 9 anni, sono stati ospitati insieme alla mamma Olga, nell'appartamento della Comunità Avventista di Cesena

Prima di tutto hanno ritrovato il sorriso, poi una casa, un pasto caldo, una bicicletta che li permette di muoversi, e presto avranno anche nuovi compagni di scuola e di sport. E' quello che è accaduto ai due ragazzini ucraini, Daniel di 13 e Caterina di 9 anni, ospitati insieme alla mamma Olga, nell'appartamento della Comunità Avventista di Cesena, in via Gadda. "E' un atto di normale accoglienza, venuto dal cuore. Non ci abbiamo dovuto pensare troppo - racconta Giovanni Benini, presidente Adra, associazione per lo sviluppo e soccorso, una sorta di Caritas della Comunità Avventista - Avevamo questo appartamento libero e quando siamo stati contattati da un ucraino che abita qui ormai da 15 anni e che conosciamo bene, chiedendoci se potevamo ospitare qualcuno che fuggiva dall'Ucraina, la risposta è stata immediata. Abbiamo contattato i Servizi Sociali di Cesena, perchè sapevamo che dovevamo passare attraverso il loro coordinamento, e poi è iniziata la pratica per ospitarli. Così una decina di giorni fa Olga e i suoi figli sono arrivati a Cesena da una cittadina vicino Odessa. Poi, visto che l'appartamento è grande, abbiamo dato la disponibilità per altri profughi e così sono arrivati anche la sua mamma, il suo papà, la zia, e la suocera. Praticamente quattro nuclei familiari diversi ma che si conoscevano tutti così da ricreare un momento di armonia e serenità anche a livello affettivo. Il marito di Olga, invece, è rimasto in Ucraina a disposizione dell'esercito".

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Olga nella sua città faceva l'ostetrica e, grazie all'amico ucraino che ora abita a Cesena, ha deciso di lasciare tutto e mettere in salvo i figli. Per ora Caterina e Daniel non sono stati ancora inseriti a scuola ma è una questione di giorni e l'assessore è al lavoro per cercare la situazione migliore. Anche dal punto di vista dello sport Giovanni Benini si sta occupando di trovare un'associazione di calcio e una di danza per poter offrire ai due ragazzi la continuità dell'attività sportiva che praticavano nella loro città. Piccoli gesti che diventano atti di concreta solidarietà, una mano tesa in un buio totale dal quale finora sembra impossibile uscire.  

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