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Cronaca

Eurovita e le polizze bloccate, l'associazione: "Serve un fondo di tutela. In campo i big delle assicurazioni?"

L'Associazione Adoc attraverso l'avvocato Francesco Amato fornisce un altro aggiornamento sul caso Eurovita, la compagnia assicurativa commissariata che tiene in ansia molti clienti

L'Associazione Adoc attraverso l'avvocato Francesco Amato fornisce un altro aggiornamento sul caso Eurovita, la compagnia assicurativa commissariata che tiene in ansia molti clienti.

"Il 14 aprile - scrive Adoc - le Associazione dei consumatori hanno avuto un incontro con Ivass per esaminare le difficoltà dei consumatori che hanno investito i propri risparmi con le polizze Eurovita.   Durante l’incontro l’Ivass ha esposto le ragioni per le quali è stato prorogato il commissariamento fino al 30 giugno 2023, in quanto la controllante di Eurovita ha versato solo 100 milioni di euro a fronte dei 300 milioni richiesti per consentire il rifinanziamento di Eurovita e di riprendere così l’attività normale.  Le Associazioni dei consumatori hanno fatto presente che per risolvere in modo strutturale il problema è necessario che il comparto assicurativo si doti di un fondo di tutela analogo a quello bancario che ha consentito di ristorare i clienti delle banche fino a 100.000 euro. Sembra che questa possa essere la strada condivisa. Da notizie apprese da fonti di stampa nazionali, si parla di “un intervento” condiviso con l’Ivass da parte di grandi imprese assicurative, volto a garantire i riscatti. E’ ovviamente necessario il supporto delle grandi imprese assicurative, prima che dello Stato". 

Spiega ancora l'Associazione difesa orientamento consumatori: "L’Ivass convocherà le Associazioni dei consumatori a metà giugno prima della scadenza del blocco dei riscatti prevista per il 30 giugno 2023. Si auspica, che per tale data, si troverà una soluzione che tuteli idoneamente i tanti consumatori coinvolti in tale situazione. Fino a tale data non saremo in grado di avere ulteriori informazioni circa le soluzioni che verranno adottate. Nel frattempo, tenuto conto di tale situazione di evidente stallo e incertezza, la nostra Associazione ha ritenuto opportuno, per adesso, non intraprendere alcuna azione, se non quella di monitorare costantemente la situazione a livello nazionale, ritenendola inutile e dispendiosa per gli investitori stessi", conclude Adoc.

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